09 Dicembre 2015, 19:59
4 min di lettura
PALERMO – “Un sistema farraginoso ed esposto a continui e pericolosi contenziosi, regolato da un Codice dei Contratti datato 2006 e costituito da 273 articoli e 38 allegati, suddiviso in 5 parti, 8 titoli, 22 sezioni e 16 capi. Un testo che comprendente oltre 1500 commi, è stato modificato da 54 norme diverse a cui vanno aggiunte ben 19 leggi di conversione. Gli articoli del Codice sono stati modificati per 597 volte, mentre oltre 6100 sono le sentenze di Tar, Cga, Consiglio di Stato e i pareri dell’Autorità Nazionale Anticorruzione. E come se questo non bastasse, nel 2010 è stato emanato il Regolamento applicativo del Codice composto a sua volta da 359 articoli e 14 allegati, con il seguito di ben 13 leggi di modifica. In Sicilia, ad arricchire il quadro, c’è anche la Legge Regionale di recepimento di quel Codice, varata nel 2011 e che si compone di 35 articoli e il Regolamento attuativo gli altri 32 articoli. È questa la giungla normativa con cui ogni giorno devono confrontarsi i Comuni quando devono predisporre gare e appalti per servizi e lavori. I dati emergono da una verifica della normativa fatta in questi giorni dal Comune di Palermo e delineano una situazione che, inevitabilmente, rende estremamente lunga e complessa e a volte fragile perché esposta a continui rischi di ricorsi, la procedura degli appalti e delle gare”. Lo dice una nota di Palazzo delle Aquile.
“Per questo motivo, il Sindaco di Palermo Leoluca Orlando, presidente di Anci Sicilia, ha predisposto una lettera per il presidente nazionale dell’associazione dei Comuni Piero Fassino, perché l’Anci si faccia portavoce nei confronti del Governo nazionale e del Parlamento della “irrimandabile e fondamentale semplificazione della normativa che oggi rende estremamente difficile la gestione degli appalti e di conseguenza l’erogazione dei servizi ai cittadini”.
“Intanto, facendo quanto è nelle sue competenze, la Giunta comunale del Capoluogo siciliano, su proposta dell’Assessore alla Riqualificazione Urbana e Infrastrutture, il Vice sindaco Emilio Arcuri, ha predisposto un atto di indirizzo dettando tempi stringenti per tutte le procedure: i Dirigenti e i componenti il seggio di gara, dovranno assicurare, nello svolgimento delle relative attività – ove le stesse non possano essere condotte senza soluzione di continuità – un numero minimo di riunioni mensili, pari a dieci, con la sola eccezione per i periodi feriali dei mesi di agosto e dicembre, nei quali, comunque, dovranno essere assicurate almeno sette riunioni mensili; i Responsabili Unici del procedimento, dovranno esitare, nel termine massimo di giorni cinque, ogni atto di propria competenza nel procedimento di gara e contrattuale; il Capo Area Bilancio e i dirigenti di ragioneria competenti, nell’ambito dei procedimenti, dovranno attenersi al rigoroso rispetto dei termini del vigente regolamento di Contabilità, nell’esprimere, sulle consequenziali determinazioni dirigenziali, il prescritto visto di regolarità contabile; il Dirigente dell’Ufficio Contratti e Approvvigionamenti, dovrà giungere alla predisposizione del contratto per la stipula, entro dieci giorni dal termine minimo fissato per legge, quindi fra i 35 e i 45 giorni successivi alla aggiudicazione definitiva. Il Segretario Generale Fabrizio Dall’Acqua ha tradotto le indicazioni della Giunta in una apposita direttiva che quei contenuti recepisce, indirizzandola ai Capi Area, ai Dirigenti e al Nucleo di Valutazione, prevedendo l’attivazione delle procedure di contestazione a carico di quei Dirigenti che non dovessero rispettare o fare rispettare, senza una congrua motivazione, quanto stabilito”.
“L’amministrazione Comunale di Palermo sta facendo per intero la sua parte – hanno dichiarato il Sindaco Leoluca Orlando e l’Assessore Arcuri – pur in presenza di un quadro normativo, che non garantisce rapidità e qualità della realizzazione delle opere, né mette al riparo l’intero settore da infiltrazioni criminali, come testimoniano ancora le cronache di questi giorni”. “Ci auguriamo – conclude Leoluca Orlando, presidente di Anci Sicilia – che il Parlamento, che sta discutendo la legge delega al Governo per la modifica dell’intero sistema, ponga come questione prioritaria la semplificazione delle procedure per garantire efficienza ed efficacia nella realizzazione delle opere pubbliche e nell’acquisizione di forniture e servizi da parte degli enti locali”.
“E’ indispensabile snellire e semplificare la macchina burocratica perché la lentezza e la complessità bizantina delle norme locali e statali rappresentano fra i più grandi ostacoli allo sviluppo economico del nostro territorio – dice Margherita Tomasello, Vicepresidente di Confcommercio Palermo con delega alla semplificazione burocratica”. “E’ uno spreco di risorse e di tempo e rappresenta un elemento di disturbo fortemente demotivante per chi vuole fare impresa. Inoltre – aggiunge la Di Dio – può alimentare il sistema clientelare”. “Plaudiamo all’ iniziativa del Sindaco di Palermo, Leoluca Orlando, del vice Sindaco, EmilioArcuri, della Giunta che pressano per una semplificazione burocratica che ormai non è più rinviabile”. “Ci appelliamo al senso di responsabilità di chi deve comprendere che il lavoro che svolge non è una cortesia al prossimo, ma un dovere per cui è pagato dai cittadini e dalle imprese. Ci auguriamo – conclude la Di Dio – che presto coloro i quali non fanno il proprio dovere possano essere cacciati, non solo per rispetto a chi paga le tasse, ma anche a chi il lavoro non ce l’ha e a tutti quei loro colleghi, per fortuna tanti, che invece svolgono il proprio lavoro con responsabilità, impegno e buona volontà”.
Pubblicato il
09 Dicembre 2015, 19:59