La fortuna di trovare un Gauguin | nella veranda di casa

di

02 Aprile 2014, 11:15

2 min di lettura

PALERMO – Questa è l’incredibile storia di due quadri. Comprati all’asta del Dopolavoro ferroviario per 45 mila lire e rimasti per quarant’anni appesi alle pareti della cucina di una casa siciliana. Oggi si scopre che sono due pezzi da museo.

Sono opera di Gauguin e Bonnard. Artisti del post Impressionismo che fanno parte del patrimonio culturale che appartiene al mondo intero. I dipinti sono al sicuro nel caveau del Reparto operativo del comando carabinieri tutela patrimonio artistico di Roma. Valgono parecchi milioni di euro, ma parlare di denaro significherebbe spostare l’attenzione dallo spessore culturale delle due opere.

Sono due oli su tela. Quello a firma Paul Gauguin è una natura morta. Raffigura un cesto di frutta su un tavolo. È datato 1869 e dedicato alla contessa di N(imal). Pierre Bonnard, invece, aveva scelto come soggetto una fanciulla seduta in giardino. Sulla tela non c’è la data. Nel 1975 un operaio meridionale emigrato, come tanti, a Torino, e con con la passione per gli oggetti strani, li notò al Dopolavoro delle Ferrovie. E di oggetti ce n’erano tanti, visto che all’asta mettevano tutto ciò che veniva smarrito e che nessuno reclamava. E chi mai avrebbe potuto richiedere quei due capolavori aggiudicati per 45 mila lire.

Articoli Correlati

Erano stati, infatti, rubati nella casa di una facoltosa signora londinese che li aveva comprati alla galleria Sotheby’s nel 1961. Altro che Dopolovaro ferroviario. Del furto, avvenuto un decennio dopo, si erano occupati il “The New York Times” e il “The Straits Times”. Come siano finiti fra gli oggetti smarriti resta un mistero. Forse il ladro li aveva abbandonati in fretta e furia sul treno che collegava Parigi al capoluogo piemontese. Valgono una fortuna. E probabilmente resteranno in possesso di chi per quarant’anni se li è goduti mentre pranzava al tavolo di una cucina siciliana.

Fino a quando l’ostinazione e la passione per l’arte del figlio, un giovane studente iscritto alla facoltà di architettura di Siracusa, non ha consentito di svelare la fortuna che il genitore si era ritrovato per le mani. Per tenersi i quadri gli basterà dimostrare che sono stati comprati in buona fede. Ad annunciare il clamoroso recupero oggi sono il ministro della Cultura Dario Franceschini e il generale di Brigata Mariano Mossa, comandante dei carabinieri della tutela patrimonio culturale.

Pubblicato il

02 Aprile 2014, 11:15

Condividi sui social