14 Giugno 2013, 12:53
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PALERMO – “Non penso proprio che Dio potrà punire chi sarà in piazza per il Gay Pride”. Vincenzo Figuccia torna su un tema caldo che ha sollevato parecchie polemiche e contesta la frase che ha pronunciato pochi giorni fa un altro Figuccia, Angelo. Suo padre.
La polemica divampa alla vigilia del Pride nazionale che quest’anno sarà di scena proprio a Palermo. E subito dopo il via libera che il Consiglio comunale ha dato al registro per le unioni civili, contro cui ha votato Angelo Figuccia. Lo stesso consigliere del Pds-Mpa, padre del deputato regionale dello stesso partito, ha commentato con toni durissimi la decisione del Consiglio affermando testualmente: “Dio ci punirà”.
Nella questione in famiglia Figuccia Jr entra a gamba tesa ma conferma: “Sono contrario all’adozione del registro per le unioni civili”. Poi aggiunge: “Bisogna tutelare i diritti delle famiglie tradizionali, davanti Palazzo dei Normanni il 26 giugno faremo una manifestazione cui parteciperanno diverse centinaia di famiglie”. Commentando le dichiarazioni del padre però prende le distanze: “Con quella frase voleva sottolineare un approccio generazionale, legato all’aspetto emotivo e sentimentale”. Vincenzo Figuccia parla pure di un altro tema importante: “Dio ci punirà se non ci impegneremo in modo netto contro il femminicidio, per questo ho scritto una lettera al presidente della Camera Laura Boldrini perché quando è stata ratificata la Convenzione di Instanbul l’Aula era completamente vuota. Su questo faremo una battaglia molto dura”.
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14 Giugno 2013, 12:53