20 Maggio 2011, 07:52
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Doveva essere un incontro su legalità, mafia e diritti; in realtà di mafia si è parlato poco, o quasi, l’argomento è stato contestualizzato nella dimensione di un’analisi della discriminazione nei confronti delle persone omosessuali. Quella svoltasi ieri pomeriggio nei locali dell’istituto Gramsci, all’interno dei Cantieri Culturali della Zisa, era infatti un’iniziativa inserita nel calendario del Palermo Pride 2011: la manifestazione che vedrà il 21 maggio l’evento culminante nella notissima quanto discussa marcia colorata per le vie della città. Hanno preso la parola l’europarlamentare Sonia Alfano, il pm Antonio Ingroia, il coordinatore di Libera Umberto di Maggio, e Salvatore Nicosia, presidente dell’istituto Gramsci Siciliano. Prevista anche la presenza d Rita Borsellino, che però non ha potuto partecipare a causa di contrattempi personali.
Diversi spunti. Ecco la testimonianza diretta di Mario, sulla concezione che ha di se stesso, semplicemente come persona e non in veste di trans, nonostante il trucco e le scarpe col tacco. Quindi la storia della sua vita nel quartiere popolare di Ballarò, dove un tempo si trovava ad essere bersaglio di lanci di pietre, mentre oggi, insieme al suo compagno, gestisce un’attività che non risente delle vessazioni del pizzo, e questo perché, dice, per i mafiosi sarebbe una vergogna chiedere la “messa a posto” ad un negozio di omosessuali. Anche Sonia Alfano si è mantenuta coerente con la direzione intrapresa dalla discussione, per questo motivo il suo intervento è stato caratterizzato dal rilancio del delicato tema delle adozioni per le coppie omosessuali: “Perché nessuno si chiede mai come viva un bambino, all’interno di una famiglia composta da un uomo e una donna, quando questo viene maltrattato?”.
Ma era quello del magistrato Ingroia l’intervento più atteso. Ingroia ha definito la mafia un universo maschilista ed omofobo, aggiungendo inoltre: “Ogni persona è legittimata a rivendicare i propri diritti e questo costituisce una precondizione dell’antimafia”. Il magistrato ha risposto a qualche domanda: “Oggi sono qui perché sostengo le rivendicazioni e le istanze della comunità gay – ha detto -. Sono favorevole alle unioni civili, anche omosessuali, alle adozioni di minori all’interno di famiglie non etero e ad una legge contro l’omofobia”.
Nell’edizione di aprile del mensile I Love Sicilia, il pm Antonio Ingroia, dopo essere finito nel mirino del centrodestra per la sua partecipazione alla manifestazione in difesa della Costituzione, aveva aperto un dibattito con i lettori ponendo una domanda: “Può un magistrato dire il proprio punto di vista, specie a proposito di materie che riguardano il suo settore di competenza, e cioè la Giustizia. Tu caro lettore che ne pensi?”. Una posizione che ritorna d’attualità.
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20 Maggio 2011, 07:52