14 Maggio 2013, 22:57
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PALERMO – Sala delle Lapidi dà il via libera alla proroga di sei mesi per i gazebo, ma assiste anche a una spaccatura senza precedenti nella maggioranza targata Leoluca Orlando. Al termine di una seduta assai concitata, infatti, l’Aula ha approvato con i voti determinanti delle opposizioni il sì all’attesa proroga, al termine della quale tutti i gazebo non in regola dovranno essere smontati e nelle more che venga approvato il Put: una posizione ufficialmente sostenuta dal gruppo Idv, che però ha registrato assenze e polemiche astensioni.
Ma andiamo con ordine. Il 15 maggio sarebbe scaduto il periodo transitorio garantito dal regolamento approvato lo scorso anno, che dava 12 mesi di tempo a chi non era in regola o aveva una concessione data prima dell’entrata in vigore delle nuove norme, di adeguarsi e smontare le strutture: un termine ultimo in gran parte non rispettato, tanto da dover richiedere un’ulteriore proroga di sei mesi. Entro il 15 novembre, quindi, i circa 60 gazebo disseminati in città e che hanno una concessione scaduta o in corso dovranno sparire, pena multe salate e giorni di chiusura. Il tutto nelle more che l’Aula approvi il Put e stabilisca così le aree da pedonalizzare: su quelle, infatti, i gazebo sono permessi. E il segretario generale ha anche contribuito a far chiarezza: se il Put entrerà in vigore prima dei sei mesi la proroga decadrà, ma quest’ultima terminerà comunque entro sei mesi, anche se il nuovo Piano del traffico non dovesse intanto vedere la luce.
Approvati anche quattro ordini del giorno che prevedono un tavolo tecnico con i residenti per la questione movida e maggiori controlli (proposto da Filoramo, Bertlino e altri), un tavolo tecnico con l’Asp le cui disposizioni rendono necessari i gazebo, un controllo degli uffici sulla corretta applicazione del regolamento da qui a sei mesi e infine la possibilità, nelle zone pedonali, di piazzare tavolini e ombrelloni. Un ordine del giorno, quest’ultimo, presentato dal vicepresidente vicario Nadia Spallitta e approvato grazie al voto di parte delle opposizioni, visto che ampi settori di Idv (tra cui il capogruppo Aurelio Scavone) hanno votato contrari o si sono astenuti.
Una spaccatura che era solo l’antipasto, visto il piatto forte del voto della delibera: la modifica delle norme transitorie del regolamento (su cui l’Avvocatura ha espresso un parere che rimetteva tutto nella responsabilità del consiglio) è passata con 25 voti a favore, di cui solo 17 di Idv e altri provenienti dalle opposizioni, come Giuseppe Milazzo e Alessandro Anello del Pdl, Andrea Mineo e Giuseppe Federico di Civitas Palermo e Giorgio Calì del Centro democratico. Contrario l’ex assessore alle Attività produttive Felice Bruscia. Astensione, invece, per la Spallitta: “Per anni ho dichiarato l’illegittimità di una proroga – ha spiegato in Aula il vicepresidente in quota Idv – non cambierò posizione adesso”. Ma a far andare su tutte le furie i compagni di partito sono stati altri tre consiglieri Idv che, al momento del voto, sono usciti dall’Aula: Serena Bonvissuto, Sandro Leonardi e Orazio La Corte. “La mia è stata una posizione politica”, dice la Bonvissuto che è anche segretaria d’Aula, mentre Leonardi spiega di essere “contro i gazebo, così come lo è l’amministrazione. In più è necessaria la concessione edilizia, secondo il Tar e il Consiglio di Stato, perché i gazebo modificano lo stato dei luoghi”. “Avevo proposto al gruppo un mio emendamento – spiega La Corte, non nuovo a scontri con il capogruppo e contro cui anche stavolta è entrato in rotta di collisione – che però è stato rifiutato, ecco perché non ho votato. Bisognava riformare il regolamento, mettendo nelle zone pedonali solo sedie e tavoli”.
Un comportamento che non è andato giù al resto del gruppo, che al termine della seduta ha visto lo scontro tra Spallitta e Scavone e le concitate lamentele di molti consiglieri. “Ognuno è responsabile dei propri comportamenti – ha attaccato il capogruppo – valuteremo con il gruppo le azioni da intraprendere. Quello che è accaduto è gravissimo, è un momento delicato e le conseguenze potrebbero non arrivare subito. La Spallitta? Siamo abituati alle sue sceneggiate. Abbiamo votato la delibera perché la norma transitoria non considerava che c’erano delle autorizzazioni in scadenza nel 2014 e vogliamo evitare ricorsi contro l’amministrazione”. “Alcuni colleghi non hanno avuto alcuna maturità decidendo di uscire dall’Aula”, ha commentato l’orlandiana Rita Vinci. “Questo gruppo non è una dittatura – ha replicato a muso duro la Spallitta – io mi sono astenuta, ma altri sono usciti oppure si sono proprio assentati. La linea del capogruppo non era unanime, non rinuncerò a esprimere le mie posizioni”.
Si tratta del secondo scivolone per la maggioranza, dopo le tensioni sui Prusst, anche se al momento gli orlandiani devono fare i conti con un momento particolarmente delicato: il sindaco si prepara a far nascere anche a Sala delle Lapidi il suo nuovo movimento, Coerenza e democrazia, tanto che lunedì sera si è tenuto un primo incontro di gruppo. Trasformazione che potrebbe portare a ridiscutere tutte le cariche del gruppo e che potrebbe essere l’occasione per regolamenti di conti interni.
“Siamo soddisfatti dell’approvazione della delibera – dicono il presidente della Seconda commissione, Paolo Caracausi, e Filippo Occhipinti – siamo rammaricati invece per il comportamento irresponsabile di alcuni consiglieri che si sono allontanati o astenuti, in particolare la Spallitta che dovrebbe dimettersi da vicepresidente, visto che non rappresenta più la maggioranza”. “E’ stato grazie al nostro voto responsabile che l’atto è passato – aggiunge Milazzo – ma è chiaro che la maggioranza è dissolta e spaccata”. “Abbiamo votato a favore – spiega Mineo – andando incontro alle categorie produttive che sono in sofferenza, ed evitando discriminazioni in attesa di approvare il nuovo Piano urbano traffico”.
“Tutti i componenti della Seconda Commissione Consiliare Attività Produttive – si legge in una nota – esprimono viva soddisfazione per l’approvazione della delibera di proroga di sei mesi per l’occupazione di spazi di ristoro all’aperto. Il lavoro svolto in questi mesi è stato apprezzato dalla maggioranza dei Consiglieri in aula che con il voto favorevole hanno dato la possibilità alle Attività Commerciali di non subire la beffa di smontare le strutture esistenti che in assenza della proroga dovevano essere dismesse, per poi scoprire, con l’approvazione del Put, di poter continuare ad occupare il suolo pubblico con rilevante danno economico. Già da subito sarà cura della scrivente Commissione attivare un tavolo tecnico con gli Enti preposti al fine di modificare il relativo regolamento nell’interesse dei cittadini e dei commercianti”.
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