Gela e gli avvocati “low cost” | Il Cga conferma il no del Tar

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07 Maggio 2016, 18:46

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PALERMO – Il Tar aveva bocciato il Comune di Gela dicendo “no” agli avvocati sottocosto. Adesso anche il Consiglio di giustizia amministrativa conferma l’ordinanza del Tar. E dopo aver accolto la richiesta cautelare dell’Ordine degli avvocati di Gela contro il Comune di Gela, che aveva messo a bando l’individuazione di tre professionisti per un compenso di appena 20 mila euro ciascuno, fa incassare un doppio no all’amministrazione guidata dal sindaco Domenico Messinese. Un doppio no per il Comune, dunque, che non potrà così sottoscrivere i disciplinari di incarico con gli avvocati individuati e dovrà trovare nuove forme per l’affidamento professionale.

Era il 2015 quando la giunta del comune nisseno approvava un bando per l’assunzione di tre avvocati a cui affidare, per un anno intero, la procura per le controversie della cittadina. Il bando prevedeva una competenza a tuttotondo della professione. I futuri vincitori, infatti, avrebbero dovuto avere abilità professionali sia in amministrativo, che in penale, civile e tributario. Uno dei tre, per altro, sarebbe dovuto essere un cassazionista e tutti e tre si sarebbero dovuti costituire temporaneamente in un’associazione di scopo. Avrebbero dovuto lavorare all’interno degli uffici del Comune e garantire ogni giudizio e ogni vertenza innanzi a qualunque giurisdizione. Il tutto per 20 mila euro ciascuno.

Il Tar Sicilia confermò che il bando per l’individuazione dei tre avvocati sarebbe stato lesivo del decoro e della dignità professionale così come contestato dallo stesso Ordine. Per l’Ordine, infatti, sarebbero stati troppi i fascicoli da seguire rispetto a un compenso giudicato “irrisorio”. Ma il Comune tirò dritto e, con una delibera, individuò lo stesso i tre professionisti. Maria Concetta Cosentino, Maria Angela Galioto e Ottone Salvati sarebbero dovuti essere gli assistenti giudiziali e stragiudiziali del Comune di Messinese, ai tempi ancora pentastellato prima dell’espulsione.

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Il presidente dell’Ordine degli Avvocati di Gela, Ignazio Emmolo, difeso da Girolamo Rubino, aveva contestato in quella circostanza l’incompetenza della giunta ad adottare atti in violazione della legge professionale forense. E il Tar Sicilia gli diede ragione, con una sospensiva del provvedimento cautelare. Fino ad oggi, che anche il Consiglio di giustizia amministrativa, presieduto da Claudio Zucchelli, con il consigliere Carlo Modica De Mohac, ha condiviso le tesi difensive dell’avvocato Rubino respingendo l’appello proposto dal Comune di Gela e confermando di fatto l’ordinanza resa dal Tar.

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07 Maggio 2016, 18:46

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