Gela, due avvisi di garanzia | per lo sversamento di petrolio in mare

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05 Giugno 2013, 11:44

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GELA (CALTANISSETTA) – La Procura della repubblica del Tribunale di Gela ha proceduto formalmente ad emettere i primi avvisi di garanzia, dopo l’incidente ambientale verificatosi ieri con una tonnellata di idrocarburi finiti nella foce del fiume Gela. Nel registro degli indagati la raffineria Eni di Gela e il responsabile del settore in cui insiste l’impianto Topping Uno, all’isola 7, da dove è stato generato il disastro. Si tratta di un atto dovuto volto ad accertare i reati in materia di ambiente. Le ipotesi sono di danneggiamento aggravato e disastro colposo.

Anche la raffineria ha avviato una serie di controlli interni. Intanto procedono le operazioni di bonifica da parte della Capitaneria di porto e degli operatori della protezione civile, che stamattina hanno effettuato i prelievi delle sostanze galleggianti che, assicura la guardia costiera, “saranno totalmente rimosse”. Anche il sindaco, Angelo Fasulo, ha ribadito che la balneabilità del mare “è salva, perché la zona dell’incidente è stata circoscritta”. L’Eni intanto ha comunicato che la situazione è sotto controllo e l’allarme inquinamento nella zona sta rientrando. Il colosso del cane a sei zampe ha fatto sapere che le sostanze finite nelle acque sono in parte idrocarburi al primo stato della raffinazione, quindi pesanti e facilmente recuperabili e al 90% acqua salata.

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Dalla rete, intanto, si è levata una presa di posizione dei cittadini contro la presenza dello stabilimento in città. Ieri sera poco meno di un centinaio di attivisti del comitato spontaneo “Basta velEni” si sono dati appuntamento davanti alla raffineria per un sit -in di protesta. Una manifestazione tutto sommato pacifica, se si esclude qualche momento di tensione che si è registrato quando qualcuno dei manifestanti ha tentato di salire sulla pensilina dell’ingresso degli uffici della raffineria e strappare la bandiera gialla.

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05 Giugno 2013, 11:44

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