“Gela priva di interesse” | Polemiche sulla guida

di

17 Agosto 2015, 15:50

2 min di lettura

GELA (CALTANISSETTA)– A guardare le foto dello stato di degrado assoluto in cui versano le spiagge di Gela all’indomani del Ferragosto, sembrerebbe proprio che la descrizione della città sulla guida turistica della Sicilia, edita da Feltrinelli, calzi a pennello. La nota casa editrice, infatti, in un libretto per turisti descrive Gela come una zona “praticamente priva di interesse” che “non potrebbe presentare un aspetto peggiore” e “nonostante alcune belle spiagge nelle vicinanze, non è possibile fare il bagno” perché “uno dei posti più inquinati della Sicilia”.

La foto della pagina dell’opuscolo sta facendo, da qualche ora, il giro del web, suscitando una levata di scudi sui social da parte dei gelesi. C’è chi si dice indignato e chiede che Feltrinelli ritiri la pubblicazione, chi invece riconosce un elevato senso di inciviltà e con un mea culpa , ammette che “è quello che ci meritiamo” e chi invece punta l’indice contro chi in questi anni ha amministrato il territorio. È l’architetto Francesco Salinitro, assessore al Turismo della giunta Messinese che confessa di avere già visto la rivista “alcuni mesi fa”. “A settembre andrò a parlare coi vertici della Feltrinelli, in vista di una ristampa del libro. Questo è il risultato di anni e anni di disinteresse rispetto al decoro della città. Sicuramente bisogna farsi parte attiva perché gli altri conoscano la realtà di Gela che sicuramente non corrisponde al giudizio che viene dato dalla casa editrice in quel modo li. È un giudizio in parte vero – continua l’architetto -. Ma se si parla di una guida turistica, esordire così è inaccettabile. Tranne che si faccia riferimento ad una analisi dal punto di vista sociologico e industriale. Da decenni non facciamo conoscere la nostra città fuori, come amministrazione stiamo lavorando in tal senso. Ma in primo luogo, la colpa è di chi fino ad oggi ci ha amministrato”.

Articoli Correlati

“Esiste nella letteratura, un approccio codificato per descrivere la visita a Gela come una discesa agli inferi – spiega lo scrittore gelese Marco Trainito -. Ma ci sono altri poeti e scrittori che invece vedono Gela in maniera diversa. Quasimodo ne cantò la bellezza del mare. La nostra è una città che ha tanti problemi, come ne hanno tante altre città d’Italia. Ecco perché dovremmo ripartire dal nostro potenziale turistico per rilanciarla e fare in modo che chi ci guarda possa farlo da un’altra proposta etica”.

 

Pubblicato il

17 Agosto 2015, 15:50

Condividi sui social