08 Dicembre 2015, 15:59
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PALERMO– Le cannonate, come è logico, arrivano da sinistra. Letta l’intervista di Gianfranco Miccichè a LiveSicilia sull’affare Genovese, Carmelo Miceli, segretario provinciale del Pd di Palermo, replica con durezza: “Il Pd dovrebbe vergognarsi perché fece arrestare Genovese? Beh, se a dirlo è uno che ha definito triste e controproducente per l’immagine della Sicilia l’avere intitolato un aeroporto alla memoria di Falcone e Borsellino allora è sicuro che in questa legislatura il Pd almeno una cosa buona può dire di averla fatta”.
Ma non solo, le critiche a riguardo arrivano anche dal ‘fuoco amico’, sia pure, ovviamente, con toni e contenuti meno accesi. “L’idea di rafforzare Forza Italia anche aggregando energie nuove va benissimo. Che in Sicilia Gianfranco Miccichè provi a farlo è condivisibile ma riteniamo necessario prima coinvolgere la classe dirigente, coloro che hanno tenuto e tengono ancora in piedi un partito disastrato, per fare esempi molto calzanti esponenti come gli onorevoli Basilio Catanoso e Salvo Pogliese ed altre personalità che, a differenza di altri, sono stati sempre leali con Silvio Berlusconi”. Lo dicono in una nota congiunta i senatori di Forza Italia Maurizio Gasparri e Altero Matteoli, proprio all’indomani dell’incontro tra il neo commissario di Fi in Sicilia che ha portato al passaggio di Francantonio Genovese dal Pd a Forza Italia. “Chiediamo quindi al neo commissario del partito di agire con il massimo della determinazione ma anche ascoltando il parere dei dirigenti – aggiungono Gasparri e Matteoli – che non possono e non devono essere scavalcati nel processo di rinascita di Forza Italia”.
“Forza Italia in Sicilia: si continua a sbagliare”, dice, invece, il deputato Basilio Catanoso. “Apprendo del possibile passaggio in Fi dell’ex parlamentare messinese Genovese e dei suoi amici – si legge in una nota -. Sarebbe assurdo! Invece di guardare all’esterno della politica, aggregando le tante energie disponibili e i tanti italiani e siciliani che cercano un riferimento nel centrodestra, si guarda al passato e, comunque, dalla parte sbagliata – prosegue il deputato etneo -. Scimmiottare le vergognose campagne acquisti del Pd, aggregando a noi personale di un partito di sinistra ormai allo sfascio, appunto il Pd, senza più riferimenti politici e morali, appare oltre che inopportuno un grande errore e rischia di fare perdere al centrodestra un’appuntamento con il popolo italiano che non vuole più giochi di palazzo ma qualcuno che possa rappresentare le proprie istanze, le proprie aspettative e gli interessi legittimi”.
Le dichiarazioni di Micciché
Dopo l’intervista a LiveSicilia, ecco altre dichiarazioni. “I problemi giudiziari di Genovese? A chi mi fa questa domanda sbagliata rispondo: Perché il sottosegretario Castiglione che va col Pd non è un problema? E perché Verdini nel Pd non è un problema?”. Così l’ex ministro e attuale commissario di Forza Italia in Sicilia, Gianfranco Miccichè, conversando con l’ANSA sull’operazione politica che ha portato il gruppo del deputato messinese Francantonio Genovese a lasciare il Pd aderire al partito di Berlusconi. Miccichè sottolinea che “oltre a un deputato nazionale, a un parlamentare regionale, a dieci consiglieri comunali di Messina al progetto hanno aderito decine amministratori locali e soprattutto tanti giovani”.
“Operazione nata all’Ars”
È nata da una chiacchierata a Palazzo dei Normanni, sede dell’Assemblea siciliana, il progetto che ha portato decine di dirigenti e amministratori del gruppo che fa capo al deputato Francantonio Genovese a lasciare il Pd e ad aderire a Forza Italia. A rivelarlo all’ANSA è l’ex ministro e attuale commissario di FI in Sicilia, Gianfranco Miccichè, artefice dell’operazione politica. “Ero all’Ars e ho avuto un colloquio con il deputato questore Franco Rinaldi (cognato di Genovese), persona che stimo e che ho avuto modo di apprezzare quando ero presidente dell’Ars – racconta Miccichè – Abbiamo discusso di politica e mi ha chiesto se ero disponibile a incontrare Genovese. Sono andato a Messina e abbiamo chiuso l’operazione”.
L’esordio
Battesimo il 19 dicembre a Messina per il gruppo del deputato Francantonio Genovese, transitato in Forza Italia assieme a tanti dirigenti e amministratori, da anni al suo fianco, che hanno lasciato il Pd. “Avevamo già previsto lo scambio di auguri a Messina, sarà l’occasione per Genovese e tanti altri di presentarsi al partito”, dice all’ANSA l’ex ministro Gianfranco Miccichè, artefice dell’operazione politica, e in viaggio per Roma.
Parla Genovese
“Confermo quanto detto ieri sul mio nuovo percorso politico con Forza Italia e lo stesso farà tutto il mio gruppo”. Lo dice il deputato nazionale Francantonio Genovese, eletto nel Pd e primo segretario dei democratici in Sicilia. Coinvolto in un’indagine della procura di Messina sui corsi di formazione professionale – è stato agli arresti in carcere e ai domiciliari – è attualmente sottoposto all’obbligo di dimora a Messina, misura che non gli permette di andare alla Camera. Sul provvedimento cautelare che lo blocca a Messina, Genovese afferma: “Non commento le vicende giudiziarie”.
Catanoso rincara la dose
“Credo sia arrivato il momento di dire le cose con chiarezza. Io, come si sa, non faccio politica per farmi i c… miei e la faccio, viceversa, per le mie idee e nell’interesse dell’Italia; quindi non riesco ad accettare che ci si possa spostare da una coalizione all’altra non per aver cambiato idea, ma solo per una questione personale, di spazi o di ritorsione contro altri o altre forze politiche”. Lo dice il parlamentare di Forza Italia, Basilio Catanoso, commentando il passaggio dal Pd al partito di Berlusconi del deputato Francantonio Genovese e di altri appartenenti al suo gruppo. “M’importano le idee, i programmi, il confronto che deve farci riprendere il contatto con il resto del Centrodestra (anche di quello che oggi non è più nostro alleato) e sopratutto con la gente perbene – aggiunge – che avverte il bisogno di sentirsi ben rappresentata. Con chi s’è confrontato Miccichè per aver cambiato la linea politica nazionale che ha finora criticato la ‘campagna acquisti’ renziana? Non m’interessa se Miccichè ha conversato a tu per tu con questo o quel dirigente del partito (come mi ha detto) per far cenno a questa assurda operazione, di sicuro non v’è stata nessuna riunione dove s’è discussa questa linea politica, a nessun livello. E non bastano comunicati stampa dei soliti ‘ascari’ che in modo acritico tengono a supportare l’azione del ‘principe’ per ricavarne futuri spazi o favori. Io sono fermo a quello che Berlusconi e gli organi di Fi ai vari livelli hanno detto finora: critica al Pe e al Centrosinistra e ai suoi uomini, impegno a tentare la ricostruzione del Centrodestra. È una vergogna! Se Berlusconi sapesse la verità, li prenderebbe a calci nel sedere”. (ANSA)
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