26 Settembre 2024, 17:41
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ROMA – Geo Barents, la nave per il soccorso in mare gestita da Medici senza frontiere, ha subito un fermo di 60 giorni, sulla base del decreto Piantedosi: non avrebbe rispettato le indicazioni della guardia costiera libica. Ma c’è un filmato che ha documentato come sono andate le cose.
“La motovedetta della guardia costiera libica è arrivata quando avevamo quasi concluso l’operazione, più di cinque ore dopo la prima segnalazione di queste persone in difficoltà. Sono arrivati, hanno minacciato di sparare e hanno effettuato manovre insicure e intimidatorie intorno alle persone in difficoltà e all’équipe di soccorso di MSF”.
Fulvia Conte, Responsabile del team di ricerca e soccorso di MSF, descrive quegli attimi di tensione con la guardia costiera libica, costati, sulla base del decreto Piantedosi, un fermo della Geo Barents di 60 giorni.
Medici senza frontiere, che gestisce la Geo Barents per salvare i migranti, è accusata di non aver rispettato le “istruzioni” della guardia costiera libica durante un’operazione di soccorso dello scorso 19 settembre.
Ma un filmato dimostra che la guardia costiera libica avrebbe “minacciato” i volontari di Medici senza frontiere, quando il soccorso era già avvenuto.
“Faremo ricorso al tribunale competente contro questi nuovi fermi – dice Juan Matias Gil, capomissione di Medici senza frontiere -. Più i tribunali italiani si pronunciano a favore delle navi umanitarie, più il governo italiano impone detenzioni arbitrarie. Questo è inaccettabile per un paese in cui vige lo stato di diritto”.
Medici senza frontiere ricostruisce il salvataggio, “il porto di Genova era stato assegnato come luogo sicuro per lo sbarco, il team a bordo ha ricevuto da Sea Bird 2, l’aereo di monitoraggio di Sea-Watch, una segnalazione di un’imbarcazione di legno sovraccarica con 100 persone in pericolo a bordo“.
“La Geo Barents ha ricevuto il via libera dal Centro di Coordinamento del Soccorso Marittimo (MRCC) – continua Msf – italiano per valutare la situazione e al suo arrivo era l’unica imbarcazione sul posto”.
L’equipe di MSF avrebbe iniziato le operazioni di soccorso “data la gravità della situazione e l’obbligo del capitano di prestare assistenza immediata“.
Mentre i volontari stavano per terminare il soccorso e circa 20 persone su 110 totali erano ancora sul barchino, “è arrivata sulla scena una motovedetta della guardia costiera libica, donata dall’Italia”, sottolinea MSF. Guarda il video
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26 Settembre 2024, 17:41
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