20 Agosto 2015, 14:56
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PALERMO – Gli ultimi giorni di mercato sono stati fra i più intensi dell’intera estate anche e sopratutto per lui. Manuel Gerolin, direttore sportivo del Palermo, ha infatti seguito l’evolversi della cessione di Andrea Belotti al Torino e, contemporaneamente, portato avanti la trattativa con Alberto Gilardino e Uros Djurdjevic (il primo ancora in attesa di una risposta dai cinesi del Guangzhou, il secondo preso a scadenza di contratto dal Vitesse). Con meno di due settimane dunque a disposizione per consegnare a mister Iachini una rosa competitiva per affrontare il campionato, con il Genoa che domenica intanto arriva al ‘Barbera’ per la prima di campionato, il ds rosanero ha fatto il punto in un’intervista al Corriere dello Sport sulle operazioni fin qui operate dal club di viale del Fante.
Si parte dalla fine, i motivi dunque che hanno portato Andrea Belotti a separarsi dal Palermo: “Il giocatore è andato via per delle richieste economiche che non ci sono piaciute. Al ragazzo avevamo proposto un aumento importante visto che il Palermo ha dei parametri d’ingaggio molto precisi, anche se prima doveva dimostrare di meritare quello stipendio. Pretendeva il posto senza mai essere stato titolare. Il procuratore ha spinto per mandarlo a Torino dove aveva un’offerta che noi non ritenevamo di poter presentare. Poi qui – ha proseguito il dirigente – si sarebbe giocato il posto con un altro attaccante”.
L’intenzione della società, così come ribadito ieri con una nota ufficiale, è quella di rinforzare il gruppo con due nuovi innesti. Il primo, con tutta probabilità sarà quello di Gilardino, sul secondo Gerolin fa più o meno uno storico di tutte le trattative imbastite dal Palermo dall’inizio dell’estate ad oggi: “Gilardino è nella lista degli obiettivi, abbiamo un accordo col giocatore, lui deve definire alcuni dettagli in Cina, spero che tutto si risolva a breve, nei prossimi giorni. Djurdjevic ha vinto i campionati europei Under 19. All’epoca ha fatto vedere grandi cose. Campbell è costaricense e noi abbiamo occupato l’ultimo posto da extracomunitario con Djurdjevic. Per Araujo abbiamo fatto una grande offerta così come per Calleri. Entrambi sono rimasti nelle loro squadre perché le richieste erano troppo alte. Per Viviani e Defrel abbiamo avuto qualche problema ma abbiamo operato sempre su parametri giusti”.
Infine un accenno alla situazioni dei cosiddetti ‘incedibili’: “Vazquez e Lazaar non sono in vendita, puntiamo su di loro come su Sorrentino, Rigoni, Rispoli, Gonzalez e sulla crescita di Chochev e Quaison. E poi sui ritorni di Struna e Goldaniga. E’ un’ossatura valida. Abbiamo la fortuna d’avere un allenatore bravo che sa come lavorare con i giovani. Da parte dei vecchi ho visto grande responsabilità e una prova di maturità nell’accogliere i nuovi arrivati. Tifosi perplessi? Bisogna capire che la solidità finanziaria è al primo posto, i casi di Parma o Reggina sono sotto gli occhi di tutti”.
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20 Agosto 2015, 14:56