Gesap, è scontro col Comune: Scalia pronto a lasciare - Live Sicilia

Gesap, è scontro col Comune: Scalia pronto a lasciare

Lagalla dice no ai concorsi, l’amministratore delegato rimette il mandato

PALERMO – Niente concorsi all’aeroporto Falcone-Borsellino, almeno fino alla nomina del prossimo cda. Sulla Gesap cala di nuovo la scure di Roberto Lagalla che, da sindaco di Palermo e sindaco metropolitano, è l’azionista di maggioranza della società che gestisce lo scalo di Punta Raisi: un copione già visto, ma che stavolta fa balzare sulla sedia i vertici dell’azienda che sarebbero pronti a rimettere il mandato lasciando all’ex rettore il compito di nominare subito i nuovi.

Sono ore di alta tensione a Punta Raisi, dove sta andando in scena uno scontro durissimo fra il sindaco e il consiglio di amministrazione scelto da Leoluca Orlando ma finora prorogato dal successore; casus belli la selezione di un direttore del personale, di un nuovo direttore generale e di un altro manager che il cda aveva avviato la scorsa estate ricevendo però, il 10 agosto, l’altolà dell’appena insediato Lagalla nella doppia veste che gli consegna praticamente oltre il 70% delle azioni. Un veto posto “fino al rinnovo della governance”, cioè alla nomina di un consiglio di amministrazione targato centrodestra che però, dopo oltre sette mesi, ancora manca all’appello dal momento che il sindaco non ha deciso chi mettere al posto degli orlandiani: la presidenza dovrebbe andare a Fratelli d’Italia, l’amministratore delegato agli azzurri ma la partita sulle partecipate è ancora in corso.

La Cgil il 2 febbraio ha scritto alla Gesap e, per conoscenza, al vicesindaco Carolina Varchi (con delega alle aziende) e al direttore generale dell’ex Provincia Nicola Vernuccio: “Ci auguriamo che siano infondate le notizie che ci giungono sulla costituzione di una commissione per l’assunzione dei dirigenti, visto che non riteniamo prioritarie tali assunzioni”. E in effetti la Gesap, ufficialmente, nega che ad oggi la commissione sia stata insediata ma per Lagalla l’occasione è stata propizia per ribadire la posizione, visto che la risposta ai sindacati è stata mandata anche alla società “con valore di rinnovo e conferma, invitando ad astenersi dal compiere atti in contrasto con la volontà già espressa”. “La nomina dei nuovi vertici di Gesap è ormai imminente – dice Varchi a Livesicilia – e ogni attività, quindi anche il reclutamento di personale, specialmente dirigenziale, che dovesse rendersi necessaria sarà svolta sotto l’egida della nuova governance. Sono certa che, nel rispetto dei principi basilari di grammatica politica, la governance uscente si atterrà scrupolosamente alle indicazioni del sindaco”.

Una mossa che alla Gesap non sembrano aver preso troppo bene e che avrebbe portato l’amministratore delegato Giovanni Scalia, imprenditore e manager ormai da anni a Punta Raisi, a rimettere il mandato. E il motivo sarebbe semplice: la volontà di proseguire sulla selezione per i dirigenti sarebbe stata manifestata proprio a Lagalla appena un mese fa, nel corso di un lungo incontro, e messa perfino nero su bianco in una nota datata 23 gennaio in cui si sottolineava l’esigenza di assumere nuovi dirigenti in un’azienda con un’età media che ormai si attesta sopra i 55 anni, ben più alta di quelle di scali come Torino e Bologna. Una posizione manifestata anche a Palazzo Comitini, nel corso di un incontro con Vernuccio. “In gioco c’è il piano strategico e quindi la continuità aziendale e il rispetto degli impegni presi”, dicono dalla società.

Da qui la sorpresa per l’ultima nota di Lagalla e quindi la contromossa: l’amministratore delegato da un lato avrebbe preso atto del nuovo stop, ma dall’altro avrebbe chiesto la convocazione urgente di un’assemblea dei soci per designare i nuovi vertici di Gesap, dopo quelle andate a vuoto il 20 luglio e il 30 dicembre scorsi. Un modo neanche troppo velato, quello di Scalia, per rimettere il mandato ma soprattutto per uscire dall’equivoco di un cda non di centrodestra, finora prorogato ma di fatto delegittimato, il che potrebbe costringere il sindaco a dover bruciare le tappe per le nuove nomine di sotto governo.


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