24 Febbraio 2014, 18:22
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PALERMO – E sciopero fu. Dopo le minacce dei giorni scorsi, i sindacati dell’aeroporto Falcone-Borsellino hanno sciolto le riserve e deciso di incrociare le braccia: la data è quella di venerdì 7 marzo, quando dipendenti Gesap e Gh Palermo si fermeranno dalle 12.30 alle 16.30. Una decisione che arriva dopo settimane di tensioni che hanno mandato in fibrillazione lo scalo: prima la querelle sulla privatizzazione di Gh, poi le indagini sugli appalti, infine l’attacco politico di Fabrizio Ferrandelli che in commissione Ars ha menato fendenti su stipendi e gestione delle società. Un periodo veramente buio per lo scalo che adesso dovrà anche fare i conti con uno sciopero.
Cgil, Cisl, Uil, Ugl e Cisal hanno deciso di incrociare le braccia per protesta verso la privatizzazione della società di handling, le previsioni di bilancio, il rinnovo dei contratti, i carichi di lavoro del personale in forza e gli adempimenti alla disciplina di sicurezza sul lavoro. Come prevede la legge, saranno garantiti i servizi minimi ma i sindacati diffidano le aziende dal chiamare dipendenti a svolgere straordinario.
Un’agitazione che potrebbe non fermarsi a venerdì 7: i sindacati si dicono pronti ad andare fino in fondo per rispettare il mandato dell’ultima assemblea dei lavoratori e potrebbero indire nuovi scioperi e magari di più di quattro ore, con il serio rischio di ritardi ai voli o cancellazioni. Intanto per il 7 si prevede una massiccia adesione, sulla falsa riga di quanto successo in passato quando ad incrociare le braccia furono due organizzazioni su cinque, che potrebbe mettere in serie difficoltà lo scalo e chi aveva deciso di trascorrere fuori città il fine settimana. Secondo fonti sindacali, i voli interessati dal prossimo sciopero saranno otto.
“Ci vediamo costretti – scrivono i sindacati – dopo avere lungamente ricercato momenti di mediazione a proclamare lo sciopero dei lavoratori. Non possiamo accettare che l’assemblea dei soci abbia deliberato la privatizzazione in un momento storico in cui i bilanci societari sono in profonda sofferenza e peraltro in una fase in cui la magistratura ha promosso indagini sulla gestione societaria. Non possiamo non rilevare che la Provincia regionale di Palermo, commissariata dalla Regione, non ha nemmeno provveduto a ricapitalizzare le perdite mettendo nei fatti a rischio la concessione quarantennale a Gesap della gestione aeroportuale. Non possiamo accettare che i vertici della società abbiano deciso senza alcun confronto preventivo di deliberare la vendita dell’ottanta per cento di Gh Palermo a soggetti privati peraltro dopo che appena un anno e mezzo fa la stessa Gesap aveva investito ingenti somme per ottenere il 100 per cento della proprietà di Gh. Non possiamo non rilevare le grandi responsabilità dei vertici societari di entrambe le società che nei fatti, con scelte quantomeno opinabili, hanno prodotto perdite di esercizio che saranno pagate dal personale o in alternativa dalle tasche dei contribuenti. Non possiamo sottacere sulla continua tendenza negli anni portata avanti dai vertici societari di procedere a esternalizzazioni a terzi di tutta una serie di servizi che sarebbero potuti essere svolti da personale in forza ad entrambe le società e persino dal personale stagionale che da anni attende risposta riguardo al proprio futuro. Di fronte a un piano aziendale che sembra che nei fatti sia in aperta controtendenza rispetto al produrre garanzie per il futuro dei lavoratori delle società dello scalo, l’unica risorsa in possesso delle scriventi rimane l’arma del dissenso e del consequenziale sciopero delle prestazioni lavorative. Quanto avverrà il prossimo 7 marzo sarà solo la fase di avvio di un calendario di iniziative che purtroppo potrebbero ledere pesantemente i servizi resi agli utenti in transito nello scalo e di cui sarà unico responsabile il management delle due società, che per senso di responsabilità speriamo colga l’occasione per scongiurare tale ipotesi convocando un tavolo che ricomponga la frattura in atto prendendo decisioni sostanziali sulle rivendicazioni del personale”.
“Ho incontrato i sindacati per la procedura di raffreddamento – dice il presidente della Gesap Fabio Giambrone – e non mi sono sottratto mai al confronto. Anche questa volta sono disponibile a parlare con tutti”.
LE REAZIONI
Siamo a fianco dei lavoratori che rivendicano piú certezze per i loro diritti – dicono i consiglieri comunali di Idv Paolo Caracausi e Filippo Occhipinti – che in questi anni sono stati messi a dura prova da una amministrazione fallimentare e da politiche non in linea con lo sviluppo del territorio ma che rispondevano a logiche piú clientelari. Auspichiamo che la via intrapresa per il rilanci dell’aeroporto con l’acquisizione dei nuovi vettori sia sempre piú utile per l’azienda e dia piú serenitá ai conti della stessa. Auspichiamo che la Provincia non blocchi il piano degli investimenti stoppando il processo di ricapitalizzazione”.
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24 Febbraio 2014, 18:22