11 Aprile 2017, 06:23
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PALERMO – All’ex pilota Alitalia e alla società di cui sarebbe stato “amministratore occulto” avrebbero dovuto sequestrare 400 mila euro. Di Filippo Capuano, però, non c’è traccia. Oggi vive a Cipro. E la “sua” Cometa srl non esiste più. La società, con sede a Milano, è in liquidazione. Il risultato è che il sequestro preventivo disposto dal giudice non è andato a buon fine. Doveva servire per “blindare” beni e soldi affinché, qualora si arrivasse a una condanna, Gesap avrebbero potuto ottenere un risarcimento danni. Poco o nulla – solo qualche mezzo – è stato trovato a Sergio Flammini, l’imprenditore che con la “Compagnia del progetto” avrebbe ottenuto il grosso delle consulenze per i progetti in aeroporto su cui indaga la Procura di Palermo.
L’inchiesta è quella che, nei giorni scorsi, ha visto finire agli arresti domiciliari Carmelo Scelta, ex direttore generale della società che gestisce l’aerostazione Falcone e Borsellino a cui viene attribuito il ruolo di regista della miriade di progetti creata ad hoc, sostiene l’accusa, solo per favorire una ristretta cerchia di professionisti e società. Nel corso dell’interrogatorio ha respinto le accuse e i suoi legali, gli avvocati Enrico Sanseverino e Giovanni Di Benedetto, hanno fatto ricorso al Riesame per chiedere la liberazione.
A Scelta gli agenti guidati dal capo della squadra mobile Rodolfo Ruperti hanno sequestrato una Porsche Carrera, una Bmw X6 e alcuni orologi. L’ex dirigente non ha immobili intestati. Insomma, nullatenente o quasi. Dei sette milioni di euro che il gip Walter Turturici aveva complessivamente ordinato di sequestrare solo una fetta è stata “bloccata” dai poliziotti. Novecento mila euro valgono una villa a Terrasini e due appartamenti a Roma sequestrati a Giuseppe Listro, ex responsabile area Manutenzioni di Gesap; 200 mila euro i soldi bloccati all’ingegnere Sergio Gaudiano; 380 mila euro quelli sequestrati alla Tecnogeco e 150 mila a Giuseppe Giambanco, professore ordinario della Facoltà di Ingegneria dell’università degli Studi di Palermo.
I casi “Compagnia del progetto” e Cometa descrivono la difficoltà delle indagini patrimoniali e svelerebbero il meccanismo delle società create per lavorare quasi esclusivamente con Gesap. Anche l’incidente del 2010, quando un aereo Windjet finì fuori pista, servì per alimentare il mercato delle consulenze “inutili”. Capuano ha ottenuto finanziamenti per indagare sulle cause dell’incidente e per la fantomatica “sperimentazione di un dispositivo a decelerazione progressiva”. “Il contributo – sostengono i pm Leonardo Agueci, Luca Battinieri e Claudia Ferrari – si è risolto nel prendere parte ad un paio di incontri informali, neppure verbalizzati” nel caso dell’incidente. È andata peggio per al sperimentazione: “Non è stata mai avviata Capuano portò i materiali all’interno del magazzino”. Solo che Capuano nel frattempo, così hanno accertato gli investigatori dell’Anticorruzione coordinati dal dirigente Silvia Como, si è trasferito a Cipro e la sua Cometa srl non esiste più. Dunque, almeno per il momento, niente sequestro preventivo di beni.
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11 Aprile 2017, 06:23