16 Aprile 2010, 11:59
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Adesso ci sono due strade da percorrere nel tentativo di mettere al sicuro il destino della Gesip. Una passa per Roma e finisce nel disegno di legge sul lavoro, l’altra è cittadina e porterebbe ad un nuovo contratto di servizio col Comune di Palermo, adeguandolo ai costi di gestione.
Ieri sera, dopo il sit-in a oltranza che ha bloccato il traffico in via Maqueda per buona parte della giornata, e prima che iniziasse la seduta di Palazzo delle Aquile, una folta delegazione di operai e sindacalisti della società di manutenzione a partecipazione comunale ha incontrato il presidente del Consiglio comunale Alberto Campagna, e i capigruppo di Sala delle Lapidi. Presente era anche l’assessore comunale al Bilancio Sebastiano Bavetta, che finito l’incontro con i lavoratori ha parlato in aula, aprendo il tanto atteso percorso del bilancio 2010.
In più di un’ora di accesa discussione tra i lavoratori Gesip e i rappresentanti del Consiglio comunale, prima di tutto si è appurato che i fondi Cipe non sono utilizzabili per la ricapitalizzazione dell’azienda. I soldi, che comunque l’amministrazione faticherebbe non poco a trovare, vanno cercati altrove; magari attingendo dalla Tarsu.
“Dobbiamo essere sicuri di non trovarci senza lavoro già dal prossimo mese”. Quello che i lavoratori chiedono è di individuare una soluzione prima che scada il contratto di servizio tra la Gesip e il Comune, il 30 aprile. E due alternative sono state individuate, una di riserva dell’altra.
Per prima cosa i capigruppo consiliari all’inizio della prossima settimana si recheranno a Roma. La loro missione sarà constatare se è possibile affidare il destino della società ad un collegato al disegno di legge sul lavoro, che poco più di una settimana fa era stato rimandato dal presidente della Repubblica Giorgio Napolitano alle Camere, e permettere l’intenalizzazione dei servizi e dei lavoratori Gesip, eliminando così 12 milioni di euro di spese in Iva.
Nel frattempo partirà in giunta il prospetto del nuovo contratto di gestione triennale, che dovrebbe prevedere un adeguamento ai costi di gestione, che ammonterebbero a più di cinquanta milioni. “Da adesso inizierò, assieme ai miei colleghi dell’amministrazione, a fare in modo di trovare i fondi da utilizzare – assicura l’assessore Bavetta – A metà della prossima settimana saremo pronti per presentare la delibera in questione al Consiglio comunale”.
Dopodichè si sono riempiti i banchi di Sala delle Lapidi, e Bavetta ha tracciato il suo percorso per stabilire, nell’ambito del bilancio, il futuro di tutte le società partecipate dal Comune: “L’intenzione è quella di presentare una delibera di ricognizione al Consiglio, uno stralcio – spiega l’assessore -, per fare in modo di prevedere proposte aggiuntive e più dettagliate su queste aziende”.
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16 Aprile 2010, 11:59