21 Gennaio 2013, 18:26
3 min di lettura
PALERMO – Il comune di Palermo dice no al decreto ingiuntivo della Gesip, che il tribunale aveva invece accolto condannando Palazzo delle Aquile a pagare 4,2 milioni alla sua partecipata. Nuovo colpo di scena nella vicenda dell’azienda di via Maggiore Toselli, il cui futuro ormai è sempre più incerto.
Circa dieci giorni fa, infatti, i giudici avevano dato ragione alla Gesip che chiedeva al Comune 4,2 milioni per alcuni servizi di pulizia e custodia svolti dal 2010 al 2012. Servizi che però l’amministrazione comunale non aveva mai riconosciuto e pertanto mai pagato, provocando così il contenzioso con il liquidatore Giovanni La Bianca.
Da piazza Pretoria circolavano voci di un’eventuale opposizione del Comune alla decisione dei giudici, che però si erano andate affievolendo anche per la richiesta di ricapitalizzazione avanzata dall’azienda dopo la dichiarazione del tribunale di non fallibilità di Gesip. Per molti osservatori, il pagamento dei 4,2 milioni avrebbe rappresentanto il primo passo verso il risanamento dell’azienda che sarebbe così poi entrata a far parte della consortile.
Ma oggi la doccia fredda con la nota diramata da piazza Pretoria: “L’Amministrazione Comunale – si legge nel comunicato – ha dato mandato all’Avvocatura di predisporre immediata opposizione al decreto del tribunale riguardo al quale lo stesso non ha riconosciuto le condizioni per dichiarare la provvisoria esecuzione. Si tratta peraltro di somme in gran parte già pagate e per il restante non ritenute dovute dagli uffici”. E in effetti dei 4,2 milioni ben 1,8 sarebbero già stati pagati da Palazzo delle Aquile.
Intanto, alcuni lavoratori si sarebbe rivolti ad alcuni studi legali per fare causa alla vecchia amministrazione Cammarata, sulla falsa riga di quanto dichiarato più volte dal sindaco intenzionato a rivolgersi alla Procura per le precedenti gestioni. “A centinaia chiediamo al sindaco di smetterla di prenderci ancora in giro con queste riunioni inutili – dicono in una nota Giannotta, Sanseverino, Tortorici, Trifiro’, Milazzo, Billeci, Fricano, Tommaso, Renato, Santomauro, Fiorenza – e inventandosi consortili e societa’ come la rl Edile che e’ stata costituita con Mg a scopo elettorale. E la smettano i calameonti di qualche sigla sindacale a fare accordi con il sindaco prima ancora delle rionioni con i sindacati. Non e’ giusto che tanti nostri colleghi incensurati siano stati denunciati e messi in misure di prevenzioni solo perche’ difendono il proprio lavoro e il futuro delle famiglie. Ai sindacati seri chiediamo una battaglia condivisa, al lavoro subito senza né Cig e altre finalita’. La citta’ è distrutta e oggi l’assessore Barbera ha detto che bisogna valorizzare tutto il verde della citta’, ma come?”.
“Dopo aver appreso le dichiarazioni fatte da alcuni lavoratori é opportuno fare chiarezza circa la posizione che la Usb sta prendendo – si legge in una nota – posto che questa O.S. non ha mai fatto preliminarmente incontri con il Sindaco prima degli incontri ufficiali con le altre organizzazioni é nota quale sia la posizione della Usb nei confronti del Sindaco. Cioé quella delle dimissioni immediate, la Usb sostiene che il sindaco non é nelle condizioni di far fronte alle esigenze delle 1800 famiglie dei lavoratori ex gesip, dopo essersi esposto ed impegnato con i lavoratori non sono mai arrivati i risultati sperati Pertanto la Usb ribadisce le dimissioni immediate del Sindaco! Non si puó pensare che i lavoratori ancora una volta siano ostaggio di una Politica che ha sempre pensato a far quadrare i loro conti non curandosi delle esigenze dei lavoratori…é ora di dire basta a questo supplizio! Se il sindaco non é nelle condizioni di mandare immediatamente la gente a lavorare ripristinando i servizi, l’unica alternativa sono le dimissioni. Inoltre la Usb vorrebbe chiarezza su queste cooperative o associazioni che si stanno sostituendo ai lavoratori gesip, hanno un costo per il Comune di Palermo?”.
Pubblicato il
21 Gennaio 2013, 18:26