13 Giugno 2014, 22:56
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PALERMO – Un nuovo vertice convocato per lunedì sera con i sindacati di tutte le aziende e un pressing sul governo nazionale per ulteriori ammortizzatori sociali. Questo l’esito dell’incontro su Gesip tra il sindaco Leoluca Orlando e i rappresentanti dei lavoratori, secondo quanto riferito da questi ultimi, che si è tenuto oggi a Palazzo Galletti.
A parte il centinaio di dipendenti delle aziende che hanno detto sì all’esodo incentivato, dopo i controlli dell’Inps dovrebbero essere 230 (quasi tutti Gesip) i lavoratori over 62 che hanno già maturato i requisiti previdenziali previsti per legge, anche se la norma prevede la volontarietà della pensione. Per questo l’amministrazione pensa a un accordo con i sindacati di tutte le partecipate, che infatti sono stati convocati lunedì (alle 20 Cgil, Cisl e Uil e alle 21 gli altri). Questo alleggerirebbe il bacino e consentirebbe di poter ricollocare gli altri.
Il problema sollevato da alcune sigle sindacali, però, è legato allo status di Gesip che è senza convenzione e senza soldi. Condizioni che renderebbero impossibile ricorrere ai prepensionamenti, così che è stata ventilata l’ipotesi della mobilità orizzontale verso altre aziende: prospettiva che i sindacati accetterebbero, in cambio di un piano industriale e del ritorno di chi resta alle vecchie condizioni. Ma il piano dovrebbe prevedere anche nuova Cig da chiedere a Roma e un’integrazione del monte ore per riportare i salari a 800 euro (visto che la Cig è a scalare).
“Il nostro obiettivo è riportare nel minor tempo possibile i lavoratori alla condizione originaria – dice Salvo Barone, segretario provinciale Ugl terziario – e l’avere appreso che finalmente l’amministrazione è consapevole che non si possono chiedere altri sacrifici ai dipendenti Gesip ci fa sperare. Unica nota dolente è che non vorremmo che anche questa volta si tratti solo di uno slittamento del problema, ipotizzando soluzioni a breve termine, magari passando attraverso un ulteriore periodo di cassa integrazione che ci riporterebbe sempre alla condizione attuale. Certamente avremo un quadro chiaro subito dopo l’incontro di lunedì sulle partecipate con le confederazioni. Per ora l’unico dato certo è che dal primo luglio non ci sono alternative certe”.
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13 Giugno 2014, 22:56