Gesip, nominato il nuovo liquidatore| Ma la salvezza resta una chimera…

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12 Aprile 2012, 20:47

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La Gesip ha un nuovo liquidatore. Al termine di due giorni di colloqui ai 32 professionisti contattati dal comune di Palermo per sostituire Massimo Primavera alla guida della società partecipata, Palazzo delle Aquile ha fatto ricadere la propria scelta su Giovanni La Bianca, commercialista palermitano di 45 anni. Una decisione che ha stupito non poco gli addetti ai lavori, visto che erano altri i nomi circolati nelle ultime ore, e che soprattutto mette in agitazione i sindacati.

Già, perché il compito di La Bianca sarà quello di liquidare una società che il 21 aprile vedrà scadere la miniproroga accordata a fine marzo dal commissario Luisa Latella. Durante i numerosi vertici svoltisi prima di Pasqua in prefettura e a Palazzo d’Orleans, presente anche il governatore Raffaele Lombardo, si era parlato di un’ulteriore proroga di un mese e della presentazione di un piano complessivo che riguardasse tutte le partecipate, da presentare entro il 15 aprile. Peccato che non ci sia traccia né del piano, né della proroga e nessun nuovo incontro è previsto a breve, cosa che preoccupa non poco i lavoratori che hanno annunciato per lunedì 16 una manifestazione davanti Palazzo d’Orleans che partirà alle 16 protraendosi fino a sera.

Sabato mattina, intanto, i candidati sindaco (tutti tranne Massimo Costa, che sarà fuori città) incontreranno i sindacati della Gesip per parlare del futuro di un’azienda sempre più sull’orlo del baratro e sarà l’occasione per capire cosa il prossimo primo cittadino intenderà fare per salvare l’azienda, anche se il problema è assai più attuale. Non per niente Primavera aveva lasciato il 29 febbraio e il comune ha avuto non poche difficoltà per individuare il successore, a cui andrano 45.812 euro l’anno per liquidare la società. La Bianca, già consulente del Tribunale, docente e presidente del collegio dei Revisori dei conti del comune di Bagheria dal 2002 al 2008, oltre che tra i fondatori della cooperativa Placido Rizzotto e presidente del Rotaract di Palermo, si troverà fra le mani una vera e propria patata bollente a ridosso delle elezioni.

“Francamente cadiamo dalle nuovole – dice Pietro La Torre della Uiltucs – il commissario Latella aveva preso impegni per un’ulteriore erogazione che sarebbe bastata per un altro mese di convenzione, ma i contenuti di questa nomina ci lasciano invece perplessi: si parla di immediata liquidazione da giorno 21 aprile della società”. Ma ad agitare i sindacati è anche un altro provvedimento della Latella, approvato ieri e protocollato oggi, che affida, dal 21 in poi, la gestione del canile municipale a un gruppo di associazioni di volontari. Non una novità, certo: la notizia era già circolata qualche settimana fa provocando l’ondata di scioperi che ha mandato in tilt il capoluogo siciliano. I volontari dovranno pulire le gabbie, sfamare gli animali, lavarli e catturare i randagi per un totale di 400 euro al giorno per due mesi, cui si sommeranno 210 euro complessivi per la copertura assicurativa. Un protocollo che entrerà in vigore con un preavviso di appena 48 ore, preoprio per non lasciare sguarnito il canile in caso di mancata proroga alla Gesip.

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Non stupisce che il commissari adotti atti di questo tipo, visto che deve garantire la continuità dei servizi essenziali, ma appare evidente come l’ipotesi di una nuova proroga si faccia di ora in ora sempre più improbabile. Ecco perché il commissario starebbe pensando anche a un maxi trasferimento di ex lsu stabilizzati (si parla di almeno 800) presso le strutture gestite dalla Gesip per non fermare la città, così come avvenne a giugno dell’anno scorso, anche se gli ex lsu si sarebbero rifiutati.

“Non comprendiamo la diversità fra le posizioni tenute ai tavoli e gli impegni assunti di riconvocarci dopo Pasqua e quello che sta succedendo, sembra quasi che ci sia un piano non noto ai più che ci lascia perplessi – aggiunge La Torre – desidereremmo essere convocati immediatamente al tavolo prefettizio, anche con Lombardo che fa dei richiami alla vicende dei Pip che non mi sembra c’entri molto. Quella intrapresa non ci sembra la strada migliore per condurre questa vertenza e trovare una soluzione auspicata”.

L’altro punto interrogativo riguarda per l’appunto il governatore della Regione, che si era impegnato a stanziare dei fondi in bilancio e ad arrivare in soccorso della Gesip con strumenti legislativi ad hoc. Ipotesi rimaste tali, probabilmente, sia per la precarietà dei conti che per le vicende giudiziarie che hanno di fatto paralizzato l’attività del governo. Tanto da spingere i sindacati a scrivere una lettera proprio al governatore, per sollecitarlo ad intervenire. Missiva rimasta senza risposta. E adesso cosa accadrà alla Gesip?

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12 Aprile 2012, 20:47

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