Gesip, punto e a capo

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16 Aprile 2012, 08:14

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Inizia una nuova settimana di fuoco per la Gesip. Sabato 21 aprile scadrà la mini-proroga per la società partecipata dal comune di Palermo e il rischio che 1800 lavoratori si trovino senza lavoro si fa più concreto che mai. Il commissario Latella ha stanziato in bilancio circa 1,4 milioni, che basterebbero per altri nove giorni, ma la somma non potrà essere usata se, a tempo di record, il consiglio comunale non approverà il bilancio.

Una manovra lacrime e sangue, che aspetta ancora il parere dei Revisori dei conti e il passaggio in commissione prima di approdare in Aula. E lì non è detto che abbia il disco verde: la stangata a pochi giorni dalle elezioni non fa impazzire di gioia i consiglieri, che lascerebbero volentieri ai prossimi inquilini di Piazza Pretoria l’incombenza. Ma non approvare la manovra significherebbe anche rendere inutilizzabili eventuali stanziamenti straordinari da parte della Regione o dello Stato. Ma se anche i consiglieri si armassero di buona volontà e facessero gli straordinari, la scadenza slitterebbe di appena nove giorni, proprio a una settimana dalle comunali.

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Per questo i lavoratori sono di nuovo sul piede di guerra, e nel pomeriggio si ritroveranno davanti a Palazzo d’Orleans per chiedere un incontro al governatore Raffaele Lombardo per capire a che punto è il piano promesso prima di Pasqua. Già, perché il governo, insieme a Palazzo delle Aquile, si era impegnato a incontrare nuovamente i lavoratori entro il 15 aprile, cioè ieri, per presentare una soluzione che coinvolgesse tutte le partecipate, propedeutica a qualsiasi altro stanziamento regionale o statale. Peccato che nulla di tutto ciò sia mai stato fatto.

“Oggi chiederemo di essere ricevuti – dice Salvo Barone del sindacato Asia – per capire quali sviluppi ci siano stati dall’ultimo incontro. La Regione non è più disponibile a stanziamenti a fondo perduto, per questo ha chiesto anche delle linee guida al comune, una sorta di scheda tecnica sulla società e sui servizi. Noi ribadiamo la nostra proposta, che ormai è nota da mesi: creiamo una società consortile, che riunisca tutte le partecipate, e permetta così di usufreuire di tutta una serie di agevolazioni. Ci fa piacere che due terzi dei candidati a sindaco l’abbiano talmente apprezzata da farla propria, così come ci stupiscono le dichiarazioni delle altre organizzazioni sindacali che fino a qualche tempo fa definivano la nostra proposta irrealizzabile e illegittima, quasi una truffa, e oggi la condividono. Se in questi ultimi mesi si fossero sforzate di ragionare insieme a noi, anche su altre soluzioni strutturali, non saremmo ancora una volta con l’acqua alla gola”.

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16 Aprile 2012, 08:14

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