15 Dicembre 2016, 17:48
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CATANIA – Emergenza migranti. Succede che Papa Francesco ringrazi la città di Catania e in particolare il sindaco Enzo Bianco per quanto fatto in questi anni nella gestione del fenomeno. “Le esprimo la mia ammirazione e la mia gratitudine per il suo operato intelligente e coraggioso a favore dei nostri fratelli e sorelle rifugiati. La mia porta sarà sempre aperta per lei e per questa nuova rete” di Sindaci. Lo scrive il Santo Padre in una lettera indirizzata al primo cittadino catanese, nonché presidente del Consiglio nazionale dell’Anci, all’indomani della due giorni di summit dei sindaci di tutto il mondo sul tema dell’immigrazione, organizzata in Vaticano dalla Pontificia Accademia delle Scienze il 9 e 10 Dicembre scorsi. E c’è chi pensa già ad un prossima visita del vescovo di Roma sotto il Vulcano, bissando il viaggio pastorale di Giovanni Paolo II a Catania del novembre 1994, la prima volta di pontefice a Catania dopo mille anni.
Insomma, parole dall’alto valore morale, quelle di Francesco, che benedicono inoltre la decisione della “rete dei sindaci” di sottoscrivere un documento unanime con il quale si asserisce che “I rifugiati sono nostri fratelli e sorelle”. La stessa rete all’interno della quale la ‘costola’ dei Sindaci italiani ha voluto presentare anche il “Manifesto dei sindaci italiani per l’accoglienza”, il cui primo firmatario è appunto Enzo Bianco. Nel presentare il documento, il sindaco del capoluogo etneo si è così espresso: “Sono il sindaco di Catania, una città povera che ha fatto per i migranti molto di più di tante città ricche – ha detto – Noi siamo e ci sentiamo sia parte essenziale del Mediterraneo, delle grandi civiltà che hanno segnato la storia dell’uomo, sia, insieme, orgogliosamente cittadini europei. Sappiamo che la Sicilia non può sfamare i migranti. Può farlo però quell’Europa di cui la Sicilia è ultima frontiera”.
E ancora: “Nella nostra Isola – ha continuato Bianco – abbiamo dato quel che potevamo a chi arrivava dall’Africa, stremato come un uccello di passo sui nostri pantani. E mi chiedo a volte se quegli europei del nord pronti a sognare muri, vorrebbero che si impedisse anche agli uccelli di passare le frontiere. Mi chiedo se – ha detto ancora – e rinuncerebbero anche a veder planare le cicogne sui loro tetti, a fare il nido sui camini, recando sorrisi e fortuna.”
Oltre la metafora, quella delle migrazioni è una questione politica di vasta portata mondiale per la cui gestione serve un approccio multilaterale. “Per affrontare questo epocale fenomeno – ha spiegato Bianco all’assemblea dei sindaci – occorre un concorso d’azioni: agire nei Paesi di provenienza, creare corridoi umanitari per i richiedenti asilo, contrastare il traffico di esseri umani, rafforzare la legislazione e la cooperazione europea considerando le coste mediterranee dei Paesi Ue confini dell’Unione, cooperare con i Paesi più poveri del Continente africano. E rivedere Dublino”.
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15 Dicembre 2016, 17:48