30 Giugno 2017, 19:53
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CATANIA – “Sentenza di non luogo a procedere”. E’ questa la richiesta del sostituto procuratore Fabio Regolo al Gup per gli imputati del processo “Gettonopoli” al Comune di Catania che coinvolge 34 consiglieri comunali e 17 segretari. L’udienza preliminare infatti è arrivata dopo che il Presidente del Gup Nunzio Sarpietro ha disposto l’imputazione coatta per gli indagati ed ha respinto la richiesta di archiviazione avanzata dal pm, che non ritiene ancora oggi vi siano gli elementi per poter sostenere un processo. “Il pm ha dimostrato di essere assolutamente indipendente e soggetto soltanto alla legge – commenta l’avvocato Francesco Navarria, difensore della segretaria Piera Caruso – e per la legge penale i fatti contestati non costituiscono reato”.
Per otto degli imputati è stata accolta la richiesta di procedere con il rito alternativo del processo abbreviato. Si tratta dei consiglieri Giovanni Marletta, Rosario Gelsomino, Elisabetta Vanin, Agatino Lanzafame, Riccardo Pellegrino, Nicolò Notarbartolo, ed i segretari Piera Caruso e Vittorio Canzonieri. Resta la riserva (perché i difensori non erano muniti di procura speciale) per la consigliera Elena Ragusa e la segretaria Stefania Impellizzeri. L’udienza preliminare è stata aggiornata al 15 settembre, quando ci saranno le arringhe difensive per la decisione in merito al rinvio a giudizio. Inoltre si svolgerà la requisitoria del pm per lo stralcio abbreviato.
L’inchiesta è partita da un articolo che riassumeva le denunce del Movimento 5 Stelle per fatti accaduti nel 2014. Si ipotizzava che alcuni consiglieri comunali erano presenti “contemporaneamente e in modo anomalo e non conforme al vero, in diverse sedute, nello stesso giorno e alla stessa ora, in sedi distanti tra loro”. Gli imputati sono accusati, a vario titolo i reati di truffa aggravata, abuso d’ufficio e falso in atto pubblico.
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30 Giugno 2017, 19:53