22 Luglio 2014, 06:14
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PALERMO – C’è il consulente per i Cantieri culturali della Zisa, chi ha contribuito a fondare l’Ecomuseo del Mare, il giornalista prestato al mondo dei teatri ma anche l’ex deputato del Pd. E poi c’è anche il nome a sorpresa, quello che nessuno si aspetterebbe, e che il sindaco potrebbe tirare fuori dal cilindro per spiazzare tutti come è nel suo stile. Non è una partita semplice quella per la scelta del successore di Francesco Giambrone sulla poltrona di assessore alla Cultura del comune di Palermo.
Una casella lasciata vuota dall’interessato, nominato prima del Festino come nuovo sovrintendente del Teatro Massimo dal ministro Franceschini, e che rischia di riaprire i giochi in vista dell’avvicinamento di Leoluca Orlando al Pd. Ma il Professore, si sa, non ama le trattative né le pressioni e per questo ha già detto a chiare lettere che il nome lo sceglierà con calma. Per qualche settimana, insomma, la delega che è stata per due anni nelle mani di Giambrone dovrebbe restare al sindaco che così avrebbe tutto il tempo di scegliere il nuovo componente della squadra di governo.
Del resto si tratta di un’eredità pesante da raccogliere. Giambrone è da sempre un uomo di fiducia del sindaco e si è occupato in prima persona dei teatri, dei Cantieri culturali della Zisa, delle biblioteche, del turismo e della candidatura del centro storico di Palermo all’Unesco, forte anche di un curriculum di tutto rispetto. Insomma, qualità che di certo non tutti hanno e che il sindaco proverà a individuare altrove.
In pole position ci sarebbe Giuseppe Marsala: consulente del Comune per i Cantieri, componente sempre in quota Palazzo delle Aquile nel cda del Teatro Biondo, è considerato un fedelissimo di Giambrone e garantirebbe una sorta di continuità. Ma il fatto che Orlando stia prendendo tempo fa calare le sue quotazioni, anche se rimane per il momento il favorito. Da tempo si fa il nome anche di Cristina Alga, del centro Clac, che garantirebbe una maggiore presenza “rosa” in giunta, ma si fa strada anche quello del direttore artistico del Biondo Roberto Alajmo. Quest’ultimo, scelto proprio da Giambrone, ha dalla sua la rinascita dello Stabile che però è a rischio chiusura per i ben noti problemi economici. In ribasso le quotazioni dell’ex deputato Pd Manlio Mele: un ingresso politico aprirebbe i giochi di un rimpasto più ampio che il sindaco vorrebbe spostare a fine anno, facendo un unico ragionamento anche sulle presidenze di commissione.
Quel che è certo, però, è che la delega verrà alleggerita. La competenza sul Turismo dovrebbe restare al sindaco, che potrebbe decidere di accorparla in un secondo momento alle Attività produttive, così come la responsabilità della candidatura Unesco. Insomma, il nuovo assessore si occuperebbe di cultura in senso stretto, oltre a musei e biblioteche. Ma il primo cittadino, in una recente intervista a Livesicilia, sul nome è stato chiaro: “Sarà una sorpresa, come sempre accade”.
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22 Luglio 2014, 06:14