Giardinello piange Ana| "Su di lei una violenza inaudita" - Live Sicilia

Giardinello piange Ana| “Su di lei una violenza inaudita”

I funerali della ragazza uccisa da Antonino Borgia. Gli amici di una vita nella chiesa madre

Il delitto di Partinico
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GIARDINELLO (PALERMO) – E’ un silenzio surreale quello in cui si è mosso il lungo corteo che ha accompagnato Ana Maria Lacramioara Di Piazza nel suo ultimo viaggio. Tutto il paese di Giardinello si è stretto attorno ai familiari della ragazza di trent’anni uccisa a coltellate venerdì. Per il suo omicidio è in carcere Antonino Borgia, il 51enne con cui la giovane aveva una relazione e che ha confessato il delitto. Un omicidio che ha sconvolto profondamente la comunità del piccolo centro nel Palermitano in cui Ana, originaria della Romania, viveva da quando una famiglia del posto l’aveva adotta a quattro anni.

Nel giorno dell’addio, nella chiesa madre del paese ci sono gli amici di infanzia, gli ex compagni di scuola e anche decine di persone che conoscevano la trentenne soltanto di vista. Presente anche il sindaco della cittadina, Antonio De Luca. Seduta in prima fila, davanti al feretro su cui si trovano i fiori rossi e una foto in cui Ana sorride, al mare, la madre adottiva. Le parole di padre Claudio Gulino, che ha celebrato il funerale, sono rivolte a tutta la comunità.

“Di fronte e vicende così terribili il silenzio sarebbe più eloquente, ma il mio dovere è di scaldare i cuori di una comunità che piange da giorni per questa ragazza, vittima insieme al bimbo che portava in grembo di una violenza inaudita. Ana – prosegue – era una giovane donna dal passato travagliato, ma capace di dare amore alla creatura che aveva scoperto di aspettare. La affidiamo a Cristo, a cui appartiene perché ha dato la vita per lei. Le parole del Vangelo possono essere un conforto, nonostante lo sdegno per questa vicenda. Quello che è successo ci fa riflettere sul fatto che viviamo in una società che non sa più distinguere cosa è bene e cosa è male. Anche noi credenti ci siamo assuefatti al pensare e al vivere in una società che ha smarrito il senso dei valori e umani che devono essere, invece, alla base della nostra esistenza. Non riusciamo a dare un senso alla società di oggi. Siamo luci spente, incapaci di illuminare il mondo che ci circonda. Ci stringiamo attorno alla famiglia di Ana, in questo momento di preghiera la affidiamo al Signore”.

Il feretro ha lasciato la chiesa tra gli applausi, ma c’è ancora tanta rabbia e incredulità per l’ennesimo femminicidio che alimenta un bilancio già tragico nel Palermitano. In molti, fuori dalla chiesa, commentano la fine di Ana e ricordano l’ultimo incontro. “Una decina di giorni fa – dice Giusi Geluso – ci siamo viste in piazza, sembrava serena. Spesso la incontravo con suo figlio, era sempre sorridente, apparentemente tranquilla. Forse Aana soffriva in silenzio, nessuno poteva immaginare che sarebbe stata l’ennesima vittima della violenza che ogni giorno si cerca di combattere”.

Anche il sindaco De Luca, ribadisce che “il fatto che ciò sia successo alla ragazza della porta accanto, deve farci riflettere. Bisogna urlare ogni giorno il ‘no’ contro la violenza, 365 giorni all’anno. Ma soprattutto – sottolinea – bisogna sensibilizzare la società, oggi più che mai”. Ieri sera a Giardinello, centinaia di persone hanno inoltre partecipato alla fiaccolata organizzata dall’amministrazione comunale. “Non possiamo essere complici – dice Francesco Caruso – il silenzio si trasforma in terreno fertile per chi agisce nel male e non ha limiti morali. Giardinello è in lacrime per Ana e per tutte le donne vittime ogni giorno di violenza. Non la dimenticheremo mai”. 


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