10 Settembre 2013, 12:35
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GIARRE. Sono tangibili a Giarre, ormai da settimane, i miglioramenti sul fronte pulizia e decoro del territorio. L’ingresso delle nuove aziende Tech e Geo Ambiente, costituitesi in Ati (Associazione temporanea d’impresa), ha segnato senza dubbio un cambio di passo nel servizio di raccolta dei rifiuti.
Ma la formazione di discariche a cielo aperto resta una delle piaghe irrisolte, figlia di un malcostume duro a morire. Nella frazione di Macchia, in via Firenze, cumuli di immondizia giacciono da settimane, probabilmente mesi, nel bel mezzo di una strada. Oltre ai sacchetti di cenere accatastati non si sa da quanto tempo, saltano all’occhio gli ingombranti.
La discarica paradossalmente sorge davanti ai cancelli del deposito dell’Aimeri Ambiente, l’azienda che fino a pochi mesi fa aveva in appalto il servizio di raccolta dei rifiuti. Ma basta percorrere pochi metri in avanti per trovare, nascosti tra l’erba, oltre il muretto in pietra che separa la strada da un terreno agricolo, una serie di elettrodomestici in disuso.
Più in là, superata un’incantevole edicola monumentale risalente al XVIII secolo, un’intera area è “riservata” agli scarti edili, sanitari compresi. Non mancano gli pneumatici, abbandonati insieme a numerosi sacchetti colmi di rifiuti in quello che sembra un canale di scolo.
Nel raggio di trecento metri circa si contano quindi quattro discariche. “Ho chiesto alla ditta un paio di giorni fa – ha assicurato l’assessore all’Ecologia Salvo Patanè – di provvedere in breve tempo alla rimozione di tutti i rifiuti presenti nell’area”. Ma intanto resta sospeso a Giarre il servizio di raccolta a domicilio dei rifiuti non pericolosi e degli ingombranti. Il comune ionico avrebbe dovuto siglare una convenzione con Riposto per poter usufruire del centro comunale di raccolta di quest’ultimo.
L’interruzione di questo importante servizio non agevola di certo il contrasto del fenomeno delle discariche abusive.
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10 Settembre 2013, 12:35