15 Giugno 2015, 20:27
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GIARRE. La guerra fredda tra il sindaco di Giarre Roberto Bonaccorsi e il dirigente dell’area finanziaria Letterio Lipari sfocia in una denuncia alla Guardia di finanza della Compagnia di Riposto. Sullo sfondo resta l’incertezza sul futuro dell’ente, sull’orlo del dissesto. E’ nel corso dell’ultima seduta consiliare, incentrata proprio sulla situazione finanziaria, che esplode in aula l’ultima bufera. E’ il consigliere d’opposizione Orazio Scuderi a prendere la parola e ad attaccare il primo cittadino, accusato di aver nascosto alla città l’attesa relazione sui conti del dirigente. Scuderi ha tra le mani quel documento, portato in aula poco prima dal consigliere Giannunzio Musumeci. La relazione, spedita via Pec da Letterio Lipari alle 20 e 39 dell’11 giugno, a consiglio comunale aperto, porta la data di protocollo dell’8 giugno, di tre giorni prima. Bonaccorsi, duramente attaccato in aula, svela di essersi recato il giorno precedente dai finanzieri e di aver presentato un esposto per segnalare l’esistenza di un numero di protocollo assegnato, alle 18 e 54 dell’8 giugno, ad una comunicazione sulla situazione finanziaria, privo però del relativo documento su cui quello stesso numero di protocollo doveva essere apposto. La relazione così risulterebbe protocollata l’8 giugno, ma di quell’atto in realtà, fino alla seduta consiliare, nessuno tra sindaco, consiglieri comunali e revisori dei conti, avrebbe avuto copia.
Al centro dell’attività dei finanzieri l’eventuale manomissione del protocollo. Intanto il segretario generale dell’ente ha già avviato un procedimento disciplinare nei confronti del dirigente finanziario, in malattia proprio dall’8 giugno. Dure le parole del primo cittadino giarrese. “Mi auguro che ci sia uno scatto d’orgoglio di tutti, della società civile e dei partiti, dai quali non ho sentito fino a questo momento nessuna presa di posizione – dichiara Roberto Bonaccorsi – Una relazione così importante non può arrivare solo nelle mani di qualcuno, a consiglio comunale aperto. Doveva esserci una rivolta dei liberi cittadini e dei consiglieri comunali. Il libero convincimento, che è il presupposto del libero esercizio del diritto di voto, è stato calpestato dalla burocrazia dell’ente e non ho sentito, a parte che dai consiglieri Tania Spitaleri e Giovanni Barbagallo, scatti di orgoglio. Non è possibile che il consiglio comunale – prosegue il primo cittadino – assista inerte a quello che è successo. La commissione, che era stata convocata la mattina per valutare gli ultimi elementi, è stata calpestata. Questo è un filo conduttore che condiziona la vita politica a Giarre ormai da 10 anni. Non è possibile speculare sull’atteggiamento di qualcuno che artatamente cerca di condizionare l’esito del voto”.
Bonaccorsi entra poi nel merito della relazione del dirigente, nella quale il dissesto viene prospettato come unica soluzione. “Nella sua relazione il dirigente non mette dentro nessuna delle misure che la giunta ha dato come atto di indirizzo – spiega il sindaco – quindi è parziale. Non capisco perché non si proceda all’eliminazione dei contratti Telecom, per esempio, che valgono 800mila euro l’anno. Nessuno di questi servizi ritengo sia indispensabile. Non capisco come ci si dimentichi che abbiamo 5 anni di arretrati, di accertamenti nei confronti di evasori ed elusori che dovremmo attivare. Con il dissesto li perderemmo. A meno che – conclude Bonaccorsi – non ci sia una strategia per coprire chi non ha pagato”.
In settimana il sindaco terrà un comizio pubblico in piazza Duomo per tracciare un bilancio e spiegare alla città quello che sta accadendo. Sarà anche l’occasione per togliere qualche sassolino dalle scarpe e denunciare pubblicamente le pesanti pressioni subite pochi mesi dopo l’insediamento.
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15 Giugno 2015, 20:27