Gino Paoli, note| a Castelvetrano

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10 Settembre 2008, 08:42

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Per l’evento di punta dell’estate a Castelvetrano, stasera alle 21, arriva il popolare cantautore genovese in concerto. Con l’unica tappa siciliana estiva, dopo quella di fine luglio a Enna, Gino Paolo arriva nel “Sistema delle piazze” in uno spettacolo gratuito per il quale sembra esserci grande attesa.

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Riconosciuto come uno dei più grandi rappresentanti della musica leggera italiana degli anni Sessanta e Settanta, l’ormai 73enne non ha bisogno di presentazioni. Ha scritto ed interpretato brani quali “Il cielo in una stanza”, “La gatta”, “Senza fine”, “Sapore di sale”, “Una lunga storia d’amore”, “Quattro amici”. Tante le sue collaborazioni con altri artisti per album e singoli di grande successo. Il successo arriva con “La gatta”, un brano autobiografico pubblicato nel 1960, che, se nei primi tre mesi vende poco più di cento copie, arriva in classifica più tardi, attirando l’interesse degli addetti ai lavori, ma soprattutto l’attenzione del grande Mogol.
Ed è proprio Mogol a proporre a Mina, cantante già affermata, di incidere “Il cielo in una stanza”, scritta da Paoli e composta da Renato Angiolini. Il disco resta in classifica per oltre sei mesi e rappresenta la definitiva affermazione di Paoli come cantautore. E’ nel 1961 che l’artista conosce Ornella Vanoni, con la quale ci sarà anche una relazione sentimentale. Molte tra le sue più famose canzoni d’amore saranno proprio dedicate a lei. Come “Senza fine”, “Anche se”, “Me in tutto il mondo”. Ma è nel 1963 che Paoli “sfonda” con quello che sarà il 45 giri di maggiore successo di tutta la sua carriera. Arrangiata da Ennio Morricone, incide “Sapore di sale”, probabilmente ispirata da Stefania Sandrelli. Per anni, poi, il cantautore scompare dalla grande scena e torna nelle balere e nei night liguri, dedicandosi all’attività di talent-scout. Torna solo nel 1971 con una trilogia: “Le due facce dell’amore”, “Rileggendo vecchie lettere d’amore” e “Amare per vivere”.
E’ la piena maturità dell’artista. Non sono successi da grande pubblico. Sono di nicchia, quasi di elite. Ma il successo dei grandi numeri torna. E torna con “Una lunga storia d’amore” che Paoli compone come colonna sonora per “Una donna allo specchio”, film di Paolo Quaregna del 1984 interpretato proprio da Stefania Sandrelli. Nel 1985 Gino Paoli va in tour con Ornella Vanoni, mentre il 1991 è l’anno di “Matto come un gatto”, l’album che include quel “Quattro amici” che salirà sul podio più alto del Festivalbar: Nel 2002 torna a Sanremo con “Un altro amore”. Arriva terzo, ma vince il premio della critica per il miglior testo dell’anno. Nel 2004 esce con “Ti ricordi? No, non mi ricordo”, con Ornella Vanoni con la quale torna a duettare in diversi teatri della penisola.
Nel 2007, la passione jazz esplode in “Milestones – Un incontro in jazz”. L’artista torna sui palcoscenici con una reinterpretazione, appunto in chiave jazz, dei più grandi successi. Ed è con questa ultima creatura che Gino Paoli arriva a Castelvetrano, accompagnato da alcuni dei più grandi personaggi del jazz italiano come Enrico Rava, Danilo Rea, Rosario Bonaccorso, Flavio Boltro, e Roberto Gatto.

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10 Settembre 2008, 08:42

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