04 Giugno 2014, 17:28
3 min di lettura
CATANIA – Si è tenuta oggi all’Auditorium del Monastero Benedettini di Catania, la giornata di studio dal titolo: “Usura e gioco d’azzardo: vittime due volte” organizzato dal ‘Centro per i Diritti del Cittadino’ e dalla Associazione Antiracket e Antiusura ‘Obiettivo Legalità” in collaborazione con il Dipartimento di Scienze Umanistiche dell’Università di Catania. L’incontro si è aperto con i saluti delle Autorità locali civili e militari quali il Prefetto di Catania Maria Guia Federico, Spampinato in rappresentanza del Questore di Catania, il Comandante Provinciale dei Carabinieri Colonnello Casarsa, il Sostituto Procuratore della DDA Etnea Pasquale Pacifico, il Vicesindaco di Catania Marco Consoli.
A dare il benvenuto ai partecipanti sono stati il Rettore dell’Università di Catania, Giacomo Pignataro e il Direttore del Dipartimento di Scienze Umanistiche, Giancarlo Magnano di San Lio. Durante il convegno si sono confrontati relatori esperti del settore, tra cui il Presidente della Commissione Regionale Antimafia On. Nello Musumeci che ha sottolineato l’importanza di queste iniziative per supportare il lavoro delle Istituzioni nella lotta alla mafia e al malaffare in quanto c’é ancora troppa paura a denunciare da parte dei cittadini. Successivamente è stata la volta di Salvatore Castorina, di Giuseppina Mendorla del Dipartimento di Scienze Umanistiche e di Giorgio Serio, Psicoanalista SPI, e Direttore del Dipartimento di Salute Mentale, e Dipendenze Patologiche e Neuropsichiatria dell’Infanzia e dell’Adolescenza – ASP Palermo i quali hanno tracciato il profilo del giocatore patologico e gli interventi necessari da porre in essere per consentire alle vittime di uscire dal tunnel, Francesca Picone, Psichiatra responsabile del Sert Montelepre ha invece trattato il tema dei percorsi psicoterapeutici nel Gap.
Come giuristi erano presenti il Presidente della Camera Penale “Serafino Famà” di Catania l’avvocato Enrico Trantino e l’avvocato Tommaso Rafaraci, ordinario di Diritto Processuale Penale i quali hanno posto l’accento sugli aspetti della tutela penale della vittima di usura. Il Segretario Nazionale del Centro per i Diritti del Cittadino Avvocato Ivano Giacomelli, e Giovanni Utano referente in Sicilia per l’Associazione “Vinciamo il Gioco” hanno invece evidenziato le insidie che si nascondono dietro al gioco d’azzardo legale.
I lavori sono stati moderati e coordinati dal Segretario regionale del Centro per i Diritti del Cittadino e portavoce di Obiettivo Legalità Manfredi Zammataro il quale durante la sua relazione ha evidenziato come dai dati raccolti dai centri di ascolto dell’associazione presenti sul territorio siciliano è emerso che nella provincia Etnea il fenomeno dell’usura e del gioco d’azzardo ha raggiunto dimensioni inquietanti; non è un caso infatti secondo Zammataro che “ad oggi le uniche attività redditizie che aprono in Città sono centri scommesse e casinò virtuali. Purtroppo –prosegue Zammataro -l’usura e il gioco d’azzardo sono fenomeni solo apparentemente distanti tra loro in quanto in realtà sono uniti da un unico comune denominatore che è la spasmodica ricerca di denaro facile e immediato complice lo Stato che in questi anni ha svolto il ruolo di biscazziere stimolando la popolazione a “tentare la fortuna” con il gioco d’azzardo.
Tale conferma ci proviene anche dai dati in nostro possesso che dimostrano come il 66% dei giocatori patologici appartengono alle fasce sociali più deboli. Condizione questa, che spinge le vittime a giocare sempre di più inseguendo una vincita che non solo non arriverà mai ma che alla lunga finirà per accompagnarle dentro la ragnatela di strozzini senza scrupoli. Un altro dato inquietante –continua Zammataro- è che dalle segnalazioni pervenute alla nostra associazione possiamo affermare che l’usura in questi anni ha subito un vero e proprio cambiamento che l’ha portata a diventare ancora più pericolosa. L’usuraio infatti non è piu il ‘cravattaro’ di una volta con la coppola e la lupara, l’usuraio moderno è un “colletto bianco”, è ben inserito nella società e intrattiene rapporti con persone di spicco, sfruttando al meglio la sua rete di contatti ed è quindi facilmente nascosto tra le persone apparentemente ‘per bene’. Per tutte queste ragioni- conclude Zammataro- è necessario investire sulla ‘cultura della legalità’ che passa anche dalla battaglia giornaliera al gioco d’azzardo patologico e all’usura”
Pubblicato il
04 Giugno 2014, 17:28