23 Novembre 2015, 08:30
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PALERMO – Poteva essere una vittoria, ma un pari non è certo risultato da buttar via. Il Palermo di Ballardini impatta in casa di una Lazio per 70 minuti tenuta a bada con una condotta di gara attenta, figlia di un’armonica alternanza tra precisi movimenti senza palla e ripartenze letali capaci di mettere in seria difficoltà la retroguardia biancoceleste, spesso in crisi quando i rosanero riuscivano a recuperare il pallone e rilanciavano l’azione puntando la porta difesa da Marchetti, nella ripresa decisivo in almeno tre circostanze. Solo un episodio poteva rimettere in partita gli uomini di Pioli, giunto nell’occasione del rigore regalato da Hiljemark per un intervento piuttosto ingenuo ai danni di Lulic. Poco male, più che il risultato ci si attendeva il conforto della prestazione. Puntualmente arrivato.
La scossa, al di là dell’1-1 emerso dal confronto dell’”Olimpico”, è servita: i rosa sono apparsi squadra in salute, con alcune interessanti novità che hanno già segnato un solco rispetto alla precedente gestione tecnica. La copertina non può che essere dedicata a Edoardo Goldaniga, che bagna l’esordio da titolare con il primo centro in massima serie. Personalità e prestanza fisica le qualità messe in mostra dal centrale milanese, che da giovanissima promessa lanciata dalla Pergolettese può adesso candidarsi a pedina imprescindibile per gli equilibri difensivi del nuovo Palermo, con buona pace di El Kaoutari e Andelkovic. Un percorso che per alcune dinamiche ricorda quello che rese possibile l’esplosione di Simon Kjaer, non a caso lanciato in prima squadra proprio da Ballardini.
A brillare contro l’ex Pioli è stata anche la stella di Gaston Brugman. L’uruguaiano si è distinto per l’elevato numero di palloni recuperati e per la capacità di verticalizzare in maniera rapida l’azione, agendo da pedina di raccordo tra la mediana e gli uomini più avanzati. Agli spezzoni di gara disputati sotto la gestione Iachini, può adesso far seguito una seconda parte di stagione da protagonista: il piede è da fine dicitore, l’obiettivo deve essere quello di trovare continuità. C’è chi prende il volo all’improvviso e chi continua a crescere in maniera graduale: il riferimento è ad Alberto Gilardino, la cui condizione atletica va migliorando di gara in gara. È comunque un Palermo “work in progress”, che non ha smesso di conoscersi e riscoprirsi. Inizia la prima settimana di lavoro completa per i nazionali, chissà che non possano spuntare nuove sorprese: la Juventus dell’ex Dybala è avvertita.
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23 Novembre 2015, 08:30