20 Agosto 2020, 17:03
3 min di lettura
Cosa è successo davvero tra i boschi di Caronia? Come sono state condotte le ricerche? Come mai un volontario ha rintracciato le spoglie di un bambino che nessuno aveva trovato prima? Questa terribile storia di una madre, Viviana Parisi, che abbandona l’autostrada con suo figlio, fino al tragico epilogo, che spiegazione ha?
Daniele Mondello, papà del piccolo Gioele a cui verosimilmente appartengono quei resti tra rovi e sterpaglie, ha affidato il suo sfogo composto ai social: “Nonostante il dramma che mi ha travolto, trovo doveroso ringraziare quanti mi hanno aiutato. Dedico un ringraziamento particolare al Signore che ha trovato mio figlio. Se non ci foste stati voi, chissà se e quando lo avremmo ritrovato. Cinque ore di lavoro di un volontario rispetto a 15 giorni di 70 uomini esperti, mi fanno sorgere dei dubbi oggettivi sui metodi adottati per le ricerche. La mia non vuole essere una polemica, ma la semplice considerazione di un marito e padre distrutto per la perdita della propria famiglia. Viviana e Gioele vi ringraziano ed io vi mando un abbraccio enorme, siete stati grandi!!!”.
Sono le domande legittime di un uomo che ha perso tutto. Una presa di posizione seguita da quella dell’avvocato Claudio Mondello, legale e parente dello sfortunato padre: “Persino per ritrovare Gioele la mia famiglia ha dovuto fare affidamento sulle proprie forze: ancora una volta ha dovuto “metterci una pezza”. La credibilità dello Stato ne esce fortemente compromessa e non posso che dolermene. Devo, tuttavia, ringraziare i tantissimi volontari che ci hanno sostenuto col loro sudore ed amore. E’ una Italia che ci restituisce speranza”.
Ecco, adesso, una nota della ‘Direzione regionale dei vigili del fuoco, del soccorso pubblico e della difesa civile della Sicilia’. Una carezza allo strazio.
“Siamo profondamente addolorati per la tragedia di Caronia e siamo vicini al dolore di papà Daniele. Tutto il nostro personale, tutti i vigili del fuoco che hanno partecipato e si sono impegnati senza sosta nelle ricerche, si stringono intorno a lui. In queste giornate terribili, dopo aver trovato qualche giorno fa il corpo senza vita di mamma Viviana, animati da un forte sentimento di speranza, abbiamo fatto tutto il possibile, insieme ad altri Enti ed Istituzioni coinvolte nelle ricerche, per trovare anche Gioele”.
“Grazie all’accorato appello del padre ed alla cassa di risonanza che proprio i mezzi d’informazione hanno fatto a questa tragica vicenda, c’è stato un nuovo impulso alle ricerche fornito dai residenti del luogo che volontariamente si sono uniti agli uomini e alle donne delle istituzioni ed ai volontari organizzati, già impegnati già sul campo, apportando un indiscusso valore aggiunto all’attività, grazie anche alla specifica conoscenza del territorio”.
Sulla vicenda il procuratore di Patti, Angelo Cavallo, ha dichiarato: “Rispetto l’opinione di chi vive un dolore immenso, ma non ho visto inefficienza dello Stato. Non sono io a coordinare le ricerche e non devo certo fare il difensore di ufficio di qualcuno ma sono state messe in campo le migliori energie e professionalità. Poi capita che sia un volontario che conosce benissimo i luoghi, e a cui va il mio ringraziamento, a trovare le tracce decisive. Non è la prima volta che accade. E poco importa. Siamo stati noi a dare il via libera ai volontari per farci aiutare”.
In questa dialettica, nell’auspicio che si giunga alla più completa verità, forse uno è il fatto certo che non si può dimenticare. La fine verosimile di Gioele e quella sicura della sua mamma ha spezzato il cuore di tutti.
Pubblicato il
20 Agosto 2020, 17:03