25 Novembre 2024, 05:01
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Nella Giornata internazionale contro la violenza sulle donne, la testimonianza di Vera Squatrito: mamma di Giordana Di Stefano. Uccisa a 20 anni dall’ex compagno da cui aveva avuto una bambina.
CATANIA – Come ogni anno, il 25 novembre si riempie di manifestazioni, convegni e riflessioni su come contrastare la violenza di genere. Da ormai 9 anni, con l’associazione fondata in nome di mia figlia Giordana, la mia missione è dedicata a combattere un problema sociale che, purtroppo, è diventato strutturale.
Lo incontriamo quotidianamente in ogni ambito: sul posto di lavoro, per strada, dentro le mura domestiche e, purtroppo, anche nelle scuole. È evidente che si tratta di una questione culturale che necessita di essere affrontata con consapevolezza e sensibilizzazione in ogni contesto.
Fino a quando non applicheremo pienamente le norme della Convenzione di Istanbul, firmata nel 2011, non riusciremo a compiere un reale cambiamento. Una Convenzione che, in particolare negli articoli 5 e 6, obbliga gli Stati a prevenire le violenze, ridefinendo i ruoli di genere tradizionali e contrastando gli stereotipi che rendono accettabile la violenza di genere.
Fondamentale è l’applicazione delle quattro “P”. Prevenzione, per educare e sensibilizzare alla parità di genere. Protezione, per garantire alle vittime un supporto adeguato. Punizione, per assicurare che i responsabili vengano perseguiti. Politiche integrate, per creare un sistema di azioni coordinate ed efficaci.
Il 25 novembre rischia, però, di rimanere solo una “passerella”, per cui è fondamentale parlare di questi temi ogni giorno, non solo nelle giornate dedicate. La memoria, il rispetto e l’impegno non possono fermarsi agli eventi simbolici: devono diventare parte integrante del nostro agire quotidiano.
La mia missione quotidiana nelle scuole parte proprio da qui: educare e contrastare la violenza di genere attraverso tre ingredienti essenziali: ispirare, per creare una nuova generazione consapevole; sostenere, per dare forza a chi si trova in difficoltà; e cambiare mentalità, per sradicare pregiudizi e stereotipi radicati nella nostra cultura.
Il pensiero di mia figlia Giordana, espresso il 25 novembre 2014, continua a guidare ogni mio passo: “Abbiate il coraggio di difendervi e di chiedere aiuto tutte le volte che vi sentite in pericolo. Abbiate la forza di aiutare chi ha bisogno di essere aiutata, e forse, se riuscissimo a farlo tutte, magari non accadrebbe più.
Forse è un sogno, ma per realizzarlo bisogna agire sempre.” Il suo sogno è la mia missione, ed è quello che porto avanti ogni giorno, nel suo ricordo.
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25 Novembre 2024, 05:01