26 Giugno 2015, 19:46
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CATANIA – E’ arrivato il momento del bilancio per la “Giornata del Banco culturale” tenutasi il mese in scorso in Sicilia. Dal 9 maggio, data presenta dalle Acli Sicilia, in poi, sono stati donati oltre 10 mila libri in tutta l’Isola, di cui mille solo a Catania, oltre al materiale di cancelleria destinato ai ragazzi. Per il presidente Santino Scirè il risultato ha superato le aspettative.
La “Giornata del Banco culturale” ha rappresentato la versione territoriale dell’iniziativa delle Acli nazionali “nessuno escluso”. Per aderire alla giornata ideata e organizzata da Acli Sicilia, è bastato un dono di qualità legato al sapere, e alla cultura dei più piccoli che sarà destinato ai meno abbienti. Libri prima di tutto, nuovi o usati e in buone condizioni, non di testo, ma classici di narrativa o volumi didattici. Ben accetto anche il materiale didattico di qualità (album da disegno, accessori).
A Catania il “Banco culturale” ha visto come punto di raccolta la sede provinciale Acli di Corso Sicilia 111, tutti i circoli Acli di Catania e provincia, e le librerie Cavallotto di Catania. I volontari aclisti stanno ancora provvedendo a consegnare i doni ad una rete di parrocchie e di scuole che aderisce al progetto. Sarà quest’ultimo “anello” della catena virtuosa a contattare direttamente le famiglie più bisognose. Questo schema si replicherà in tutte le province. A Catania, collabora in particolare la Parrocchia Crocifisso dei miracoli.
“Abbiamo avviato una prassi etica e concreta: un movimento di cultura del dono che potrebbe essere preso ad esempio su più fronti – dice Scirè – il coinvolgimento è stato alto: hanno donato singoli cittadini, famiglie, piccoli gruppi. Ci auguriamo che le istituzioni prendano esempio da quest’approccio a forte impatto civico e favore della lettura e della cultura”.
I dati elaborati dalle Acli e presentati a Maggio parlavano chiaro: un indicatore del malessere dei giovani è il numero dei neet, ossia di giovani al di sotto dei 29 anni che non studiano e non lavorano: in Sicilia, nel 2011, questo dato era pari a circa 38%, contro la media nazionale del 23,9%. Eppure l’indice di dotazione di strutture per l’istruzione è superiore sia alla media italiana sia a quella delle regioni del sud: rispetto al dato italiano, la Sicilia raggiunge 103%, contro il 97% del sud. Su questo piano, Catania nel 2012 sembra quella più impegnata (141%), mentre Palermo fa registrare valore più basso: 128,51%. Nonostante questi dati positivi, la Sicilia non spicca per i risultati scolastici ottenuti dai ragazzi.
Sul lato delle strutture adibite ad attività culturali – e cioè cinema, teatri, musei, biblioteche, librerie, pubbliche e private e persino giardini pubblici dove vengono praticati attività ad hoc per i piccoli – la produzione editoriale invece mostra delle caratteristiche non rassicuranti. Intanto poco più dell’1% dei libri stampati in Italia vengono prodotti in Sicilia. Inoltre, in Italia, il 25% delle pubblicazioni sono dedicate alla scuola, quasi il 14% ai ragazzi e il 60% circa agli adulti. In Sicilia, invece, le proporzioni sembrano piuttosto sbilanciate in favore delle persone grandi (76%), mentre i più piccoli ricevono un’attenzione molto al di sotto della media nazionale.
L’indice di dotazione di strutture culturali e ricreative (Italia=100), registra un 58,31% a Palermo, un 67,68 a Catania, un 49,55 in Sicilia e un 61,41 in Sud Italia.
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26 Giugno 2015, 19:46