19 Aprile 2013, 11:07
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PALERMO – Traffico in tilt nel centro storico con una nuova giornata di protesta nel capoluogo. A scendere in piazza sono stati circa cinquecento operai del settore edile sotto la bandiera Filca Cisl che dalle nove e mezza del mattino hanno presidiato piazza Indipendenza, davanti alla sede della presidenza della Regione, gli ex Pip della cooperativa Social Trinacria che in centinaia hanno preso d’assedio il piazzale antistante Palazzo dei Normanni e gli studenti universitari dell’ateneo palermitano che hanno occupato simbolicamente l’Hotel Patria chiedendone l’apertura al pubblico universitario.
“Siamo qui da questa mattina perché gli operai del settore edile tornino ad essere considerati – ha chiarito Maurizio Bernava, segretario generale di Filca Cisl Sicilia -. L’edilizia è uno dei settori più colpiti da questa crisi economica, costituente il 25 per cento del Pil siciliano, e i dati divulgati dalla Cassa edile inerenti gli ultimi tre anni confermano che la situazione è molto più che critica”. I numeri infatti dipingono un settore fortemente colpito dalla crisi con “il crollo del 47 per cento degli appalti totali, del 52 per cento delle ore lavorative complessive ed il 40 per cento delle aziende che sono fallite – ha spiegato ancora Bernava -. Chiediamo al presidente della Regione la creazione di un tavolo anticrisi costituito dalla Regione, dagli enti locali e dai rappresentanti delle imprese che miri per prima cosa a sbloccare tutti quei progetti che formalmente hanno già ricevuto lo sta bene di tutti gli enti in gioco così da dare un po’ di respiro alle imprese ed ai lavoratori. In Sicilia c’è una mole immensa di progetti che può essere attivata in poche settimane – ha aggiunto ancora Bernava – , dalla rivalutazione degli spazi urbani e degli edifici pubblici al settore dell’edilizia scolastica”.
Sul piatto ci sono inoltre i fondi provenienti dall’Europa per lo sviluppo regionale e la ben più critica situazione del lavoro nero e delle infiltrazioni mafiose. “Se un operaio è costretto a lavorare in nero per trenta euro al giorno pur di portare a casa qualcosa – ha chiarito Bernava -, è inevitabile che il terreno sia fertile per le organizzazioni mafiose che trovano l’occasione di insinuarsi nel sistema delle imprese servita su un piatto d’argento. Per questo motivo chiediamo anche che ci sia un maggiore controllo, anche da parte della Dia, su tutte quelle imprese che si aggiudicano i grandi appalti siciliani”. Dall’altro lato, a poche centinaia di metri, c’erano anche gli ex Pip della cooperativa Social Trinacria sulle quali teste pende la possibilità di trovarsi senza lavoro a partire dai prossimi mesi, data l’imminente scadenza dell’accordo con la Regione.
“Con l’articolo 16 del bilancio della legge finanziaria fatta dal nostro governo regionale, si prevede che per gli oltre tremila ex Pip che fanno parte della cooperativa Social Trinacria onlus siano previste forme di contributi mirati a sovvenzionare quelle aziende che li assumeranno – come ha chiarito Carmelo Scelta, rappresentante Usb – ma se le aziende siciliane stanno continuando a licenziare mi chiedo come faranno a trovare lo spazio per assumerci. Quella che chiediamo è la certezza del lavoro”. La società, creata nel 2010, raggruppa oltre tremila ex Pip che hanno prima fatto parte dei Piani di inserimento professionale poi della Società per l’occupazione (Spo) a partire dal 2004. La Regione ha garantito fino al 31 dicembre 2013 il sovvenzionamento dei contratti a tempo indeterminato e dunque il tempo rimasto si conta con il contagocce. Poi sarà la volta degli aiuti previsti per quelle imprese che intenderanno assumerli, incentivi previsti fino al 2015.
“In questi anni siamo diventati un punto fermo per tutte le strutture dove lavoriamo – ha continuato Scelta – dall’ospedale Civico alle scuole, dal tribunale agli enti pubblici. Spesso svolgiamo compiti che non dovrebbero neanche competerci e molti di noi fino a poco tempo fa non hanno mai ricevuto uno stipendio ma soltanto un sussidio e per questo motivo hanno totalizzato solo un paio di anni di contributi. In questo momento è riunita la commissione lavoro – ha concluso Scelta – e se non avremo alcuna risposta siamo pronti a spostarci davanti Palazzo d’Orleans”.
Contemporaneamente infine sono scesi in piazza anche gli studenti universitari che hanno occupato questa mattina l’Hotel Patria, uno stabile di proprietà dell’Università degli studi di Palermo, ristrutturato dallo Iacp ma mai aperto poiché al centro di un contenzioso con gli inquilini del primo piano a causa del progetto di costruzione di una scala antincendio. “Con questa azione simbolica – ha dichiarato Emmanuele Surdi del Collettivo universitario autonomo – siamo intenzionati a riportare l’attenzione su questo luogo e siamo pronti a lasciarlo non appena sarà formalmente aperto ai suoi utenti”. “Per la prossima settimana – ha concluso Surdi – prevediamo di concertare un incontro con l’Assessore Nelli Scilabra ed il Rettore La Galla per velocizzare la procedura di apertura al pubblico dei locali”.
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19 Aprile 2013, 11:07