Cronaca

Giornate FAI d’autunno a Catania, ecco il programma di visite e mostre

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07 Ottobre 2024, 12:39

11 min di lettura

CATANIA – Tornano per il tredicesimo appuntamento con le Giornate FAI d’Autunno, uno dei più importanti e amati eventi dedicati al patrimonio culturale e paesaggistico del nostro Paese, organizzato dal FAI. Da nord a sud l’Italia apre 700 luoghi straordinari, poco conosciuti e valorizzati oppure insoliti e curiosi, alcuni dei quali solitamente inaccessibili.

Le giornate FAI d’autunno a Catania

La Delegazione FAI di Catania torna protagonista anche durante questa edizione, aprendo moltissimi siti unici della città e della provincia nelle giornate di sabato 12 e domenica 13 ottobre 2024. I

Il filo conduttore scelto dal gruppo FAI Giovani di Catania è “Di Santi e di Eroi”, a sottolineare i valori di costanza, determinazione e impegno che fondano la missione del FAI e la sua cura del patrimonio artistico-culturale del nostro territorio.

Come, infatti, eroi e santi del passato hanno tramandato il concetto di impegno e sacrificio per i loro ideali, così oggi operiamo tutti insieme per costruire un futuro migliore.

Novità di questa edizione, in aggiunta ai siti straordinari che potranno essere scoperti, è la mostra fotografica dal titolo Deus sive Natura di Alice Grassi, le cui opere si potranno ammirare all’interno di due dei luoghi aperti per il FAI durante le giornate d’autunno: Palazzo Scammacca e la Chiesa di Sant’Orsola.

Si aggiunge inoltre l’evento interattivo Sulle Tracce di Stesicoro che si svolgerà nella Tomba Romana del Carmine situata all’interno dell’ex Convento del Carmine, attuale Caserma Santangelo Fulci, e che permetterà di approfondire la figura di Stesicoro e il suo legame con la città di Catania.

“Sulle tracce di Stesicoro”

L’evento “Sulle tracce di Stesicoro”, pensato in occasione delle Giornate FAI, si svolgerà nella Tomba Romana del Carmine situata all’interno dell’ex Convento del Carmine, attualmente sede del Centro Documentale Esercito di Catania “Antonio Santangelo Fulci”.

Questo evento è il risultato di un’idea che prova a combinare la scoperta storica del sito con la cultura classica, sfruttando l’erronea attribuzione della tomba a Stesicoro – il grande poeta greco vissuto nel VII VI secolo a.C. – e il contesto archeologico della Catania romana.

Attraverso un approccio coinvolgente, ai visitatori verrà offerta l’opportunità di esplorare un importante monumento funerario e, al contempo, approfondire la figura di Stesicoro e il suo legame con la città.

L’esperienza interattiva sarà strutturata su più livelli e si articolerà in diverse tappe, ciascuna con un obiettivo specifico: sfatare il mito dell’attribuzione della tomba a Stesicoro, far conoscere il vero ruolo di questo straordinario poeta e far rivivere il sito archeologico attraverso attività teatrali che permettano al pubblico di partecipare attivamente.

La mostra e le visite a Catania

La mostra personale di Alice Grassi (artista multimediale) è curata da Rosa Anna Musumeci (artecontemporaneait-be. associazione culturale italiana no profit). All’interno della Chiesa di Sant’Orsola e di Palazzo Scammacca del Murgo, saranno in mostra durante le giornate d’autunno FAI opere inedite e lavori già presentati in precedenza, tra cui Nurse Log (resti di un albero abbattuto che diventano culla di nuova vita.

Giovani piante assorbono dal suo tronco i minerali, l’acqua, il calore, di cui necessitano per svilupparsi nelle difficili condizioni di un aggrovigliato sottobosco: metafora potente di un insopprimibile dinamismo vitale) o Appunti sul Volo (Funambolo, Tuffatore, Aquila, che sospesi nell’aria, ad altezze da brivido, sono simboli eloquenti della stessa aspirazione all’infinito, materializzata da un’impresa al di là del limite).

Catania: la Basilica Santuario di Maria SS. Annunziata al Carmine. La chiesa santuario si affaccia su piazza Carlo Alberto nel centro storico di Catania. La chiesa, che presenta una facciata del 1766 in stile barocco catanese e attribuita all’architetto Francesco Battaglia, contiene, fra le tante altre opere storico-artistiche anche una preziosa collezione di ex voto pittorici.

Durante le giornate FAI, a corredo della visita sarà possibile visitare la mostra dal titolo “Miracoli al Fronte”, esposizione di alcuni ex voto detti in siciliano “miraculi” con immagini e storie della Grande Guerra.

Catania: Palazzo Paternò del Grado. L’immobile si trova all’interno di un edificio del XVIII/XIX secolo entro il perimetro di quelle che un tempo erano le mura della città di Catania e nello specifico nei pressi dei ruderi della famosa Porta della Decima, demolita nel 1871.

La Dimora Paternò del Grado, di via Riccardo da Lentini 5 a Catania, aprirà i battenti al pubblico per la prima volta in occasione delle Giornate FAI d’Autunno.

Catania: la chiesa dell’Arciconfraternita di Sant’Orsola. La piccola chiesa di Sant’Orsola, detta anche Dei Morti, ubicata in piazza Scammacca, mostra il prospetto decorato con le anime del purgatorio e ha una semplice facciata a capanna fiancheggiata da una torre campanaria.

Questa chiesetta, recentemente restaurata, è stata per molto tempo interdetta alle visite, per cui l’apertura durante le giornate FAI d’autunno permette a Catania di ammirarla e conoscerne la storia.

Catania: palazzo Scammacca del Murgo. Il Palazzo sorge nel pieno centro storico del capoluogo etneo, in quella che era la contrada Civita, a metà strada fra la Piazza dell’Università ed il Teatro Massimo Bellini.

Da sempre dimora baronale, la storia del palazzo si intreccia a quella urbana così come il suo nome si lega alla storia d’Europa. In Francia infatti, durante la resistenza alla conquista araba del VIII sec. sembra nasca il nome di famiglia. Oggi Palazzo Scammacca è teatro di eventi che coinvolgono la cultura a 360 gradi.

Numerose mostre fotografiche, concerti jazz, degustazioni di vini e molti altri eventi culturali si susseguono giornalmente. Attualmente, le mostre ospitate a palazzo: – Al piano Nobile, “i Ventimiglia, tre generazioni in Cinema” dall’archivio fotografico di Edoardo Ventimiglia. – Nei Bassi: “Life finds a Way” di Walter Petrone, in arte Wallie; ed alcuni scatti dall’archivio fotografico “Sicily in Decay” di Carlo Arancio.

Le altre visite a Catania

Catania: la caserma “Sten. Antonio Santangelo Fulci”. L’ex convento carmelitano della Vergine Maria SS Annunziata (Convento del Carmine) di Catania si affaccia sulla centrale piazza Carlo Alberto e dopo l’unità d’Italia fu occupato dal Regio Esercito.

L’attuale ex convento (oggi caserma), e l’annessa chiesa della Vergine Maria Santissima Annunziata, furono ricostruiti intorno al 1730 dopo essere stati distrutti dal terremoto del 1693. Il monumento sarà visitabile nelle giornate d’autunno del FAI grazie alla speciale autorizzazione del Comando Militare Esercito “Sicilia”.

Catania: la Chiesa della Confraternita di San Sebastiano. La chiesa di San Sebastiano è inserita in un contesto urbano di grande interesse storico poichè sita nella grande piazza Federico di Svevia e circondata da un monumento importantissimo per la storia di Catania: il castello Ursino costruito, nel 1232, dal grande Imperatore Federico detto lo “Stupor Mundi”.

La chiesa ha origini molto antiche e risale al 1313 ed è dedicata a San Sebastiano, protettore dei macellai. L’apertura di questa chiesa rappresenta, un’occasione unica di visitare un piccolo gioiello architettonico ed artistico poco conosciuto.

Catania: Villa Cerami. Uno dei palazzi storici più prestigiosi di Catania, esempio di architettura civile nobiliare del Settecento. Nel cuore del centro storico della città, all’estremità nord di via dei Crociferi, questo luogo è considerato il salotto del barocco catanese.

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La costruzione della Villa rientra nel programma di ricostruzione della città post terremoto: tra il 1696 ed il 1697 ed è infatti caratterizzata dal tipico Stile Tardo Barocco siciliano. Villa Cerami fa parte dei palazzi storici dell’Università di Catania che Officine Culturali e oggi è un luogo di studio, di ricerca e di formazione, ospitando il Dipartimento di Giurisprudenza.

Le architetture nobiliari e i giardini rigogliosi, aperte al pubblico ogni fine settimana con le visite guidate a cura di Officine Culturali, saranno eccezionalmente protagoniste delle Giornate FAI di autunno, un’ulteriore occasione per scoprire la corte, le stanze con le preziose volte e i saloni di rappresentanza della storica villa.

Catania: Chiesa della Purità. La chiesa fu costruita dal 1775 al 1789 su progetto di Antonino Battaglia e faceva parte di un complesso di strutture adibite a reclusorio, ossia ad orfanotrofio ed istituto di accoglienza di donne indigenti.

Edificata in un luogo che si presume giungesse all’antica Agorà, prospettava su via Purità con una serie di case basse che in atto sono ruderi dei bombardamenti del secondo conflitto mondiale nell’Aprile del 1943. La struttura rappresenta un luogo di estremo interesse ai fini della conoscenza della storia della città di Catania.

Le visite in provincia: Acireale

Acireale: Palazzo d’Amico. Palazzo D’Amico si trova al centro di Acireale, fra le antiche vie Galatea e Carpinati con ingresso dal civico 27 di via Carpinati. Il Palazzo è stato edificato nella sua originaria struttura nella prima metà del 700 e completato nel corso del secolo successivo.

I dipinti dei suoi soffitti sono attribuibili alla scuola del pittore Pier Paolo Vasta. In occasione delle giornate FAI d’autunno, nella corte del Palazzo sarà possibile ammirare manufatti scolpiti in legno realizzati da Salvatore Chiarenza, artista acese del carretto siciliano, iscritto nel Libro dei Tesori Umani Viventi (REIS) della Regione Siciliana.

Fra le sue opere, va annoverata quella donata al Comune di Acireale: lo stemma della Città, scolpito in legno.

Acireale: Chiesa dell’Arcangelo Raffaele. La chiesa dell’Arcangelo Raffaele è situata nel centro storico di Acireale e fu definita da Lionardo Vigo, poeta del 1800, nelle sue “Notizie storiche”, “ la più bella “della città.

Fatta costruire nel 1736 da Mariano Mangani per assecondare la vocazione della figlia Venera di diventare suora, contiene una tela di Pietro Paolo Vasta rappresentante l’apparizione dell’Angelo Raffaele.

A Matteo Desiderato sono invece attribuite: la pala d’altare, raffigurante la Madonna del Rosario, il ciclo dedicato a Tobia e l’Angelo e due tele raffiguranti Melchisedek ed Elia. La chiesa, solitamente chiusa al pubblico e aperta solo per una funzione settimanale ogni domenica, è visitabile eccezionalmente durante le giornate FAI d’Autunno.

Le visite in provincia: Etna nord e Giarre

Etna Nord: Chiesa di Sant’Egidio Abate. La chiesa, sita nel centro storico di Linguaglossa costituisce l’utero simbolico della “civitas” linguaglossese: considerato infatti che la prima notizia storica che ci informa circa l’esistenza di “Linguagrossa” (nei termini di una “contrada”, precisamente) risale al 1145, la chiesa di S. Egidio, già esistente all’inizio del XIV secolo, rappresenta uno dei primi edifici storicamente attestati del paese.

L’antica chiesa e, contestualmente, il culto reso al santo eremita costituiscono un singolare esempio di arte e religiosità pedemontana: la straordinaria stratificazione di stili artistici (dall’essenzialità romanica alla ricchezza barocca), congiuntamente alla plurisecolare devozione popolare (che qui si fa preghiera contro la lava dell’Etna) restituiscono infatti il quadro parlante di una cultura che, da sempre, fonde arte e fede, binomio alla base dell’identità etnea.

Etna Nord: Chiesa di San Francesco Di Paola. La chiesa di San Francesco di Paola è sita nel centro storico di Linguaglossa, lungo l’arteria principale che, con il suo caratteristico basolato lavico, attraversa il paese e risale al XVII secolo, nonostante il nucleo originale dell’edificio vanti delle origini più antiche, intorno ai primi del ‘500.

La chiesa ospita, tra pregevoli marmi intarsiati, la bellissima statua gaginesca della Madonna di Loreto e straordinari gli affreschi sulla volta, attribuiti al pittore acese Giacinto Platania.

Questo monumento da scoprire durante le giornate d’autunno del FAI rappresenta uno straordinario esempio di barocco locale. L’eleganza delle forme, la volta affrescata, unico caso in paese, la presenza di una statua marmorea di scuola gaginesca, e altri elementi, la rendono infatti una sintesi eloquente delle eccellenti maestranze locali cinque-seicentesche.

Etna Nord: Palazzo Privitera. Palazzo Previtera, situato nel centro storico di Linguaglossa tra la Chiesa di Sant’Egidio e la Chiesa della Madonna del Carmelo, racconta 374 anni di storia in Sicilia, tra Linguaglossa, Catania e Messina.

Una biblioteca con oltre 1000 volumi racconta l’evoluzione letteraria della Sicilia che cambia tra settecento e ottocento, con volumi del drammaturgo e poeta italiano abate Giovanni Meli e documenti del Risorgimento Italiano.

Il giardino, inizialmente progettato nel 1908 in un’antica cava di lava della Chiesa di Sant’Egidio, oggi è stato riprogettato e riportato al suo antico splendore secondo principi di sostenibilità.

In occasione dell’apertura di Palazzo Previtera durante le giornate del FAI, gli ospiti potranno accedere alla visita della pinacoteca di Palazzo Previtera, ammirare la cappella storica e i salotti.

Etna Nord: Sarp, arte contemporanea e residenza per artisti. SARP, acronimo di Programma di Residenza per Artisti Sicilia, è un luogo, ospitato presso l’antico magazzino della Chiesa della Madonna del Carmelo di Linguaglossa, dove trasformare le idee in azioni culturali.

Istituito nel 2019, SARP offre una visione unica dell’arte contemporanea e aiuta a far avanzare il dialogo culturale nel Mediterraneo, producendo un programma espositivo culturale internazionale ai piedi dell’Etna e offrendo studi di artisti.

Durante le giornate d’autunno del FAI, gli spazi espositivi ospiteranno le seguenti mostre ed attività: * Francesco Vullo – Atto di Fede e * Ben Cullen Williams che presenta una serie di stampe digitali ottenute dalla sua termocamera utilizzata per fotografare la lava dell’Etna, poi manipolate in forme ibride utilizzando algoritmi.

Giarre/Riposto: palazzo Nicotra, un incanto di mare, di vino, di vita. Si tratta di un Palazzo privato, mai aperto al pubblico, risalente agli inizi del’ 900, che incarna lo stile degli “anni ruggenti”, quello stile “Liberty”, che tanto piaceva alla fiorente borghesia dell’epoca, per i suoi motivi ispirati dal mondo floreale.

Il Palazzo appartiene alla famiglia Nicotra che, agli inizi del’900, era tra i commercianti di vino e distillati più in vista del nostro territorio. Le vicende della famiglia si intrecciano, in un groviglio inestricabile, con la storia di Riposto, che da piccolo borgo di pescatori, si trasformò, nell’ottocento, in uno dei porti naturali più ricchi e trafficati della Sicilia, grazie all’esportazione del nettare rosso degli dei, il vino delle pendici dell’Etna.

Durante le giornate di autunno del FAI, le porte di questa lussuosa dimora storica saranno aperte per la prima volta e i visitatori saranno trasportati in una sorta di viaggio nel tempo, alla scoperta, non soltanto del palazzo, ma anche della storia della famiglia Nicotra, della comunità di Riposto, e del vino siciliano. Alla conclusione del percorso, un esperto Sommelier racconterà la storia dei vitigni etnei, illustrando le origini di quello che adesso è uno dei prodotti di punta della zona etnea.

Pubblicato il

07 Ottobre 2024, 12:39

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