Non archiviate accuse a Cimino | Nuova udienza il 15 novembre

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08 Novembre 2012, 11:49

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Michele Cimino

PALERMO – Michele Cimino, rieletto all’Ars sotto le insegne di Grande Sud, dovrà attendere ancora una settimana prima conoscere il destino dell’accusa di concorso esterno in associazione mafiosa nata nei suoi confronti da un’inchiesta datata settembre 2010.

Il gip del Tribunale di Palermo, Maria Pino, che non ha accolto la richiesta di archiviazione formulata dal pm Fernando Asaro, ha infatti fissato per il 15 novembre una nuova udienza in cui ascolterà accusa e difesa. La richiesta di archiviazione da parte di Asaro risale all’aprile 2011. Cimino era accusato di aver ricevuto l’appoggio elettorale di alcune famiglie mafiose agrigentine in cambio di denaro. Sotto inchiesta era finito anche il padre, Gianni.

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Il deputato regionale è difeso dall’avvocato Nino Caleca, che mostra fiducia nell’esito dell’udienza di giovedì prossimo: “Il giudice potrebbe aver fissato questa nuova udienza per via di una semplice esigenza di integrazione degli atti – spiega Caleca -. Si tratta di un passaggio non inusuale quando si affrontano inchieste per reati di mafia. Vedremo cosa deciderà il gip, ma al momento l’unica cosa certa è una richiesta di archiviazione molto articolata in cui, in 26 pagine, si constata l’assenza di ogni indizio di colpevolezza”.

Cimino, che in passato ha ricoperto anche l’incarico di assessore regionale al Bilancio, è stato eletto per la quinta volta consecutiva all’Assemblea regionale siciliana. La sua ‘prima volta’ a Palazzo dei Normanni risale al giugno del 1996, con Forza Italia. In quell’occasione Cimino raccolse 8.703 voti di preferenza nel collegio di Agrigento.

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08 Novembre 2012, 11:49

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