Giro di squillo nell'agriturismo |Al processo parlano le testimoni - Live Sicilia

Giro di squillo nell’agriturismo |Al processo parlano le testimoni

Il perito sta trascrivendo 47 telefonate intercettate.

 

LO SCANDALO NEL CATANESE
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CATANIA. E’ entrato nel vivo il processo sul giro di prostituzione all’interno dell’agriturismo “Le Grotte” di Riposto, emerso dall’inchiesta condotta dai finanzieri della Compagnia di Riposto. Alla sbarra, con l’accusa di favoreggiamento e sfruttamento della prostituzione, i coniugi Alfio Granata e Rosa Ragusa, gestori della struttura. Sul banco dei testimoni è salita una delle prostitute che per alcuni mesi avrebbe esercitato la propria attività all’interno dell’agriturismo, in una camera presa in affitto. Stando al suo racconto, dopo aver visto un annuncio su internet, la donna avrebbe contattato l’imputato e avrebbe poi preso in affitto, al prezzo di 50 euro al giorno, una camera.

Lì si sarebbe recata per circa due mesi, due o tre giorni la settimana, dalla mattina alla sera, ricevendo due o massimo tre clienti al giorno. Questi ultimi sarebbero entrati agevolmente nella struttura, senza essere visti da nessuno, poiché, ha riferito la teste, priva di alcun addetto all’ingresso. La donna, davanti ai giudici della terza sezione penale del tribunale di Catania, presieduta da Rosa Anna Castagnola, ha negato che i titolari della struttura fossero a conoscenza di quanto avvenisse in quella stanza. “Non erano quasi mai presenti durante il giorno – ha raccontato la testimone – Ho messo alcuni annunci online, senza indicare il nome dell’agriturismo. Quando mi contattavano telefonicamente, fornivo loro tutte le istruzioni”.

La teste, incalzata dal pubblico ministero, ha escluso anche che gli imputati l’avessero mai aiutata a mettere annunci online. Un’affermazione contestata dal pm che ha letto in aula un sms inviato dal cellulare di Alfio Granata, in cui l’uomo avrebbe chiesto alla donna di darle una risposta in merito ad un annuncio da mettere su internet. Una circostanza che la teste ha detto di non ricordare. Nella prossima udienza, fissata per il 14 luglio, sarà sentita un’altra prostituta, risultata irreperibile, ed il perito incaricato di trascrivere le 47 conversazioni telefoniche intercettate durante le indagini.

Un’inchiesta avviata, come ricostruito in aula dal brigadiere delle Fiamme Gialle ripostesi, Paolo Marinello, in seguito ad una segnalazione su un presunto giro di prostituzione all’interno della struttura. Dagli appostamenti organizzati successivamente per verificare la fondatezza della notizia di reato, sarebbe emerso innanzitutto un sospetto via vai di donne. Viene così redatta la prima informativa alla Procura di Catania che dà il via alla fase investigativa. Sono poi le intercettazioni telefoniche, autorizzate sulle utenze in uso ai gestori dell’agriturismo, a fornire gli elementi di prova a carico degli imputati.

 

 

 

 

 

 


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