22 Ottobre 2014, 18:04
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PALERMO – Ventitré lavoratori in nero scoperti, 9 attività sospese, un cantiere sequestrato e sanzioni per quasi 250 mila euro. E’ il bilancio di una serie di controlli eseguiti dai carabinieri del nucleo Ispettorato del lavoro e del comando provinciale, che hanno passato al setaccio diversi esercizi commerciali e due società edili a Palermo, Bagheria, Partinico e Termini Imerese. Sedici in tutto le aziende controllate dai militari, che in 10 hanno trovato 23 lavoratori privi di tutela assicurativa e previdenziale. Sono così scattate le sospensioni amministrative. Due le denunce a carico di titolari di ditte edili, a cui sono state contestati l’omessa nomina del coordinatore per la sicurezza, del medico competente, il non avere informato i lavoratori sui rischi del cantiere, l’omessa consegna dei dispositivi individuali di protezione degli operai, il non avere utilizzato scale a norma con i previsti ancoraggi, non avere predisposto l’idoneo accesso al cantiere, il non avere predisposto idonee protezioni verso il vuoto, oltre all’impiego di lavoratori in nero.
I carabinieri nel centro storico di Palermo hanno fatto disattivare alcuni impianti di videosorveglianza installata dai titolari dei cantieri. Senza accordo sindacale e senza richiesta alle autorità le telecamere a protezione dei cantieri non si possono utilizzare. L’uso di questi impianti – dicono i carabinieri – è uno strumento dei datori di lavoro per tenere alla larga i malintenzionati, ma talvolta anche un indebito espediente per controllare i propri dipendenti: questo collide con quanto stabilito appunto dallo Statuto dei Lavoratori e da quanto previsto dal Garante per la privacy che ne limita il campo di applicabilità. I responsabili sono stati deferiti alla Procura.
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22 Ottobre 2014, 18:04