Giù per 86 metri, poi la tragedia| “Quei terribili sedici minuti”

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29 Agosto 2019, 20:09

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PALERMO – Quando è riemerso stava già male. Era cianotico, il suo amico a bordo del gommone ha cercato disperatamente di metterlo in salvo, ma quei sedici minuti sott’acqua si erano ormai rivelati fatali. Tanto è durata l’immersione di Antonio Aloisio, il funzionario del Monte Paschi di Siena di 56 anni che ha perso la vita ieri al largo di Isola delle Femmine.

Ad accertarlo sono state le verifiche effettuate sull’attrezzatura utilizzata dal sub, che da tempo ormai, coltivava la sua passione insieme a Giuseppe Migliore, l’imprenditore di 58 anni che i soccorritori ancora cercano con ogni mezzo. Ricerche che nelle ultime ore si sono estese, coprendo un raggio di oltre quindici miglia dal luogo dell’immersione, nei pressi del relitto del piroscafo Loreto, che si trova a circa ottanta metri di profondità. Erano proprio i resti del mercantile l’obiettivo dei due sub: a bordo del gommone – sequestrato insieme a tutta l’attrezzatura dalla Procura – non è stato trovato nulla di riconducibile ad una battuta di pesca, i due amici avrebbero infatti voluto ammirare da vicino ciò che resta dell’imbarcazione affondata durante la Seconda Guerra Mondiale, ma la loro missione è sfociata in tragedia.

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In base a quanto ricostruito finora, Aloisio e Migliore si sarebbero immersi con delle bombole. Ma qualcosa è andato storto. Migliore avrebbe avuto qualche difficoltà durante l’esplorazione, l’amico sarebbe quindi tornato indietro per chiedere aiuto. Ma quei terribili sedici minuti non gli hanno lasciato scampo. Al dolore per la morte di Aloisio si aggiunge così quello delle ricerche ancora cadute nel vuoto. Motovedette, elicotteri, sommozzatori ed esperti dei diving, hanno battuto palmo a palmo l’area interessata, ma non è ancora stato possibile recuperare il corpo di Migliore, che le correnti potrebbero aver portato ancora più a fondo.

Per questo è stato necessario l’utilizzo dei Rov, mezzi meccanici muniti di telecamere che permettono di ispezionare i fondali in situazioni particolarmente complesse. “Il Rov – spiegano dalla Capitaneria di porto – ha permesso di ispezionare tutto il relitto del mercantile “Loreto”, ad una profondità di circa 80 metri su un fondale sabbioso e roccioso, ma al momento non è stato rinvenuto nulla di significativo. Sono state condotte anche ispezioni nelle zone circostanti il relitto”. Nella giornata di domani sarà affidato l’incarico per l’autopsia e l’esame tossicologico.

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29 Agosto 2019, 20:09

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