25 Giugno 2022, 05:09
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PALERMO – I partiti, i presidenti delle partecipate, i nuovi gruppi consiliari, i dirigenti del Comune: sono giornate intense per il neo sindaco di Palermo, Roberto Lagalla, che se da un lato deve affrontare temi “caldi” come l’emergenza Bellolampo e l’organizzazione del Festino, dall’altro lavora alacremente per completare il puzzle delle nomine politiche. Il nuovo consiglio comunale si insedierà solo a fine luglio, il che dà all’ex rettore un mese abbondante per far combaciare tutte le tessere che comprendono i nomi degli assessori, la presidenza di Sala delle Lapidi ma anche i cda delle società partecipate e i ruoli apicali della burocrazia.
Gli occhi sono tutti puntati sulla giunta, anche se nelle trattative con i partiti bisognerà far rientrare le partecipate da cui, a loro volta, devono dimettersi i presidenti uscenti (comunque quasi tutti scaduti o in scadenza); solo a quel punto sarà possibile definire il quadro. Intanto però impazza il totonomi, con le quotazioni dei papabili che salgono e scendono in base agli umori della giornata. Forza Italia punta su Rosi Pennino, Aristide Tamajo e Andrea Mineo, oltre alla presidenza del consiglio per Giulio Tantillo, il che taglierebbe fuori Francesco Cascio; Fratelli d’Italia dovrebbe avere la vicesindacatura, con Carolina Varchi che potrebbe cedere il passo a Giampiero Cannella (che però così non potrebbe candidarsi alle Regionali), ma a scalpitare ci sono anche il gruppo che fa capo all’eurodeputato Giuseppe Milazzo, che ha eletto tre consiglieri (tra cui lo stesso Milazzo), e quello del coordinatore cittadino Francesco Scarpinato, con Diventerà Bellissima che potrebbe restare al palo.
Un posto dovrebbe andare anche ai renziani, con Davide Faraone che avrebbe parlato proprio ieri con Lagalla, mentre le caselle dell’Urbanistica e del Bilancio sembrerebbero destinate a tecnici di fiducia del sindaco: la prima, salvo colpi di scena, dovrebbe andare a Maurizio Carta (che ha ormai preso le distanze dai faraoniani e viene considerato un tecnico puro), mentre per la seconda si fanno i nomi di Salvatore Cincimino e Armando Cuva. Si tratta di due docenti universitari conosciuti e affermati a cui Lagalla avrebbe chiesto una mano per districarsi nella complessa vicenda dei conti del Comune e che avrebbero già preso parte ad alcune riunioni; Cuva è un tributarista mentre Cincimino è un esperto in enti locali, il che potrebbe far ricadere proprio su di lui la scelta finale.
Altra casella da riempire è quella della Lega che è riuscita a superare lo sbarramento del 5% per meno di 400 voti: un risultato inferiore alle aspettative, ma che i vertici considerano comunque un passo in avanti rispetto al 2017. Sta di fatto che l’operazione “Prima l’Italia” non è decollata, il che non ha impedito al partito di Matteo Salvini di conquistare tre seggi.
Il problema è che la performance dei candidati vicini ad alcuni big ha suscitato più di una polemica interna, venuta fuori nell’incontro a Mondello con il leader reso ancor più frizzante dalla prospettiva, annunciata da Salvini, di un accordo per le Regionali con l’Udc: se si superasse lo sbarramento, a Palermo scatterebbe un solo seggio e c’è più di un uscente che starebbe iniziando a guardarsi intorno per cercare lidi più sicuri, visto che nello scudocrociato potrebbero approdare nomi di peso della giunta Musumeci. “Ancora non c’è niente di certo, il dialogo è aperto con l’Udc ma anche con altri soggetti a livello nazionale”, dice un dirigente di partito e il riferimento è sia agli autonomisti che ai renziani. Salvini vuole a tutti i costi entrare nella prossima Assemblea regionale e un cartello elettorale, al momento, sembra l’unica possibilità.
Un risiko che inevitabilmente si intreccia con le trattative interne per il nome dell’unico assessore da indicare a Lagalla: la Lega potrebbe puntare sulle Attività produttive, sul Verde ma anche sui Cimiteri, viste le due visite di Salvini ai Rotoli e l’impegno per far arrivare due milioni di euro a Palermo, sebbene quest’ultima ipotesi faccia storcere il naso a molti. “Stiamo discutendo per individuare un criterio, stabilito quello decideremo anche il nome”, spiega un big del Carroccio siciliano. L’incontro con il sindaco è fissato per lunedì ma i nomi in campo non sono poi tantissimi, anche se al momento ci sarebbero due ipotesi: o un assessore di transizione, in attesa delle Regionali che sancirebbero i rapporti di forza interni, o un politico di peso che però accetti di rinunciare alle prossime elezioni per l’Ars. L’assessore designato in campagna elettorale è Pippo Fallica, ma sulla stampa si è fatto anche il nome del capogruppo uscente e secondo dei non eletti Igor Gelarda che si è molto occupato della questione cimiteri; il nome a sorpresa potrebbe però essere quello di Sabrina Figuccia, prima degli eletti e, a differenza di Marianna Caronia, non candidata alle Regionali (dove correrà invece il fratello Vincenzo).
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25 Giugno 2022, 05:09