Giunta: dentro Inglese, sì a Grasso | A sorpresa spunta Assenza - Live Sicilia

Giunta: dentro Inglese, sì a Grasso | A sorpresa spunta Assenza

Il docente universitario, Paolo Inglese

Micciché lancia il docente all’Agricoltura. Ipotesi di governo "a rate".

Le grandi manovre
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PALERMO – Forza Italia lancia Paolo Inglese, apre le porte della giunta a Bernadette Grasso e pensa di rinunciare a un assessore “in quota” azzurri, lasciandolo così al governatore Musumeci. Sono le ultime manovre di avvicinamento, prima del varo del nuovo governo. E non manca qualche sorpresa. Gianfranco Micciché, infatti, ha proposto al presidente della Regione il nome di un “tecnico” al quale affidare la delega all’Agricoltura: si tratta appunto del docente dell’Università di Palermo Paolo Inglese, che avrebbe così “sorpassato” in quell’assessorato Marco Falcone. Quest’ultimo sarà comunque in giunta, quasi certamente alle Infrastrutture. A completare la rosa di Forza Italia nel governo saranno il già sicuro Gaetano Armao e, molto probabilmente, la messinese Bernadette Grasso. Rischiano quindi, oggi, di restare fuori per il momento altri nomi fatti in questi giorni come quelli di Edy Bandiera, Vincenzo Giambrone, Giuseppe Guaiana e Gaetana Palermo.

Insomma, Forza Italia potrebbe anche rinunciare in prima battuta a un assessorato, se ovviamente dovesse rientrare nel contesto di un accordo generale, esteso anche all’Ars, dove Micciché punta alla presidenza. Tutto verrà discusso nelle prossime ore. Nel caso in cui appunto la compagine di Forza Italia dovesse restringersi a quei quattro nomi, la poltrona “liberata” potrebbe essere occupata da un nome scelto direttamente da Nello Musumeci: sarebbe quello del deputato ragusano Giorgio Assenza, tra i primi a sposare la candidatura del governatore, a costo anche provocare uno “strappo” proprio con Forza Italia. Assenza si è candidato infatti con #DiventeràBellissima.

Possibile anche che si decida di ufficializzare per il momento  solo una parte dell giunta, per completare poi la formazione del governo dopo le elezioni delle cariche dell’Ars.

Si vedrà. Il resto sembra ormai abbastanza chiaro. L’Udc di Cesa dovrebbe portare in giunta Margherita La Rocca Ruvolo e Mimmo Turano (anche se in queste ore non si esclude una ipotesi last minute che prevede il ritorno di Ester Bonafede), i Popolari e autonomisti invece indicheranno Toto Cordaro e Roberto Lagalla, il movimento #DiventeràBellissima conferma Ruggero Razza (ma non è più così certa la delega alla Sanità), mentre la lista Fratelli d’Italia-Noi con Salvini sarà rappresentata da Sandro Pappalardo.

Procedono, nonostante le smentite di rito, anche gli incontri per chiudere gli accordi relativi alle poltrone dell’Ars. Mentre si rincorre la voce, non ancora ufficiale, di uno slittamento della prima seduta dell’Ars dall’11 al 14 dicembre prossimo. Al momento, oltre alla presidenza di Micciché, i nomi più probabili sono quelli di Luca Sammartino (adesso in vantaggio su Giuseppe Lupo) e Roberto Di Mauro per la vicepresidenza (ma non si esclude una elezione a sorpresa per Nicola D’Agostino) e quello di Giusy Savarino per il collegio dei questori.

Ma anche su queste cariche è già polemica: “Lo dico pubblicamente noi chiediamo la presidenza dell’Ars, chiediamo la vicepresidenza, chiediamo di entrare nell’ufficio di Presidenza dalla porta principale. Non devo barattare niente con nessuno. Non dobbiamo chiedere niente a nessuno. Ci spetta” ha detto in diretta Facebook il leader del Movimento cinque stelle Giancarlo Cancelleri. “Loro – ha aggiunto – possono non darcela, ma in 70 anni di storia del parlamento siciliano non è mai avvenuto. Se non lo fanno sarà la prima volta in assoluto. Lo dice il regolamento parlamentare interno dell’Ars – conclude – nel quale c’è scritto che l’ufficio di presidenza deve essere formato rispecchiando la composizione del parlamento regionale. Mi pare chiaro che chi ha 20 deputati debba avere più posti e quindi che ci debba essere una rappresentanza maggiore di quella parte politica. Vedremo cosa succederà”.


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