Egitto, il professore morto e le ultime foto della felicità

Egitto, il professore Provenzano e le ultime foto della felicità

Il ricordo del professore Provenzano, vittima di un incidente. Il suo amore per gli ultimi.

“E non che diversità e difficoltà non ci siano: ma non sarebbero tali da provocare conflittualità e chiusure se i pregiudizi non le accentuassero ed esasperassero; se remore, difetti e virtù venissero messi in conto della varietà del mondo e non della inimicizia col mondo”. Viene in mente un celebre aforisma di Leonardo Sciascia, nel tratteggiare cose di Sicilia e di siciliani, osservando il raccolto di cordoglio per il professore Giuseppe Provenzano (nella foto da Facebook), morto in Egitto, per un incidente. Tutto quello che si legge, che si vede, che si ascolta, racconta di un rapporto intenso che questo docente appassionato intratteneva con il mondo. Nel segno proprio della varietà – non dell’inimicizia – che si trasforma, invariabilmente, in amicizia, quando non in amore.

E, ovunque, il Professore c’era, dove ci fosse bisogno della sua sapienza per aiutare gli ultimi. Ricorda l’Università: “Oltre che per la sua levatura scientifica e per la straordinaria dedizione all’attività didattica, il prof. Provenzano si è sempre distinto per le sue doti umane, testimoniate anche da una particolare attenzione allo sviluppo di alcuni Paesi dell’Africa quali il Burundi»

La cronaca offre il crudo risvolto di una tragedia, con le sue parole irrevocabili. Un dispaccio scarno, quello pervenuto. Eccolo: ‘Un professore dell’università di Palermo, Giuseppe Provenzano, 58 anni, originario di Partinico, è morto in un incidente stradale in Egitto, dove era impegnato in un progetto di ricerca. Laureato in Ingegneria, era docente alla facoltà di Agraria’. Fine della storia e di una vita, nella secchezza dell’evento narrato.

Ma c’è la ricchezza di una esistenza ricchissima da trattenere ancora un po’, in quel raccolto di dolore che è la semina di lunghi anni di affetto. Mario Virga, sul suo profilo Facebook, ha mostrato delle immagini, con la sua didascalia: “Solo ieri il mio caro amico Giuseppe Provenzano faceva un post mettendo queste foto, meravigliato di tanta storia e bellezza… Le sue ultime foto”. Sono scatti dell’Egitto, prima dell’indicibile. A fissare il confine tra la consuetudine e l’inaspettato. E ancora Vito Ferro, sui social: “Il Prof. Giuseppe Provenzano ha perso la vita in un incidente stradale durante il suo rientro dall’Egitto, in cui si era recato per una collaborazione scientifica che lo vedeva impegnato in un progetto di ricerca. Nulla ci prepara al dolore e meno che mai quando gli eventi dolorosi ci travolgono con una simile intensità”.

Forse, già questa evaporazione lieve nelle parole dei compagni di viaggio, pure nella pesantezza di una separazione, è un sorso di eternità. Forse per i professori la memoria è una benedizione più disponibile, essendo abituati, in un modo o nell’altro, a misurarsi con il passato, dunque con la morte, da cui è nata altra vita. In ogni caso, si giunge con una tenerezza stupita al cospetto delle ultime foto della felicità. Nessuno sapeva che fossero tali, nell’atto di scattarle. Ma tutti le lasciano, senza averlo voluto, come la didascalia amorevole di un terreno addio.


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