19 Giugno 2010, 17:29
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“Finalmente giustizia è stata fatta”. Queste le parole pronunciate con evidente sollievo da Francesco Paolo Sorti, uno dei portavoce del comitato degli abitanti di Pizzo Sella. Famiglie che hanno acquistato le proprie case con tutti i documenti che ne certificavano l’abitabilità e che si sono ritrovate, invece, a vivere in edifici costruiti dove non era pensabile edificare. Una battaglia durata tredici anni e poi la sentenza della seconda sezione della corte d’Appello di Palermo che revoca la confisca degli immobili. Secondo i giudici, gli acquirenti infatti non avrebbero commesso il reato in quanto ritenuti “in buona fede” al momento dell’acquisto. “giustizia è stata fatta – ripete Sorti – sia divina che umana. Dopo tredici anni di battaglie, ci è stato riconosciuto un diritto”. Certo, c’è da scommetterci, in questi ultimi tredici anni i momenti di sconforto saranno stati non pochi “eppure – sostiene ancora Sorti – nonostante tutto in noi era rimasta la fiducia nella magistratura e nei giudici. Ci abbiamo creduto. E alla fine abbiamo avuto ragione”.
Non è dello stesso avviso il consigliere comunale e deputato all’Ars Davide Faraone, che comunque precisa come “le sentenze vadano rispettate sempre. Il punto è che, di chiunque siano le responsabilità, di fatto queste costruzioni sono e restano vergognose. Poi, in effetti, i proprietari hanno acquistato in buona fede, se i costruttori mafiosi hanno realizzato questo scempio – continua Faraone – non è responsabilità loro”.
Una proposta, infine, arriva dal consigliere comunale, che torna a vestire i panni del deputato regionale: “l’emendamento sulla delocalizzazione, che era stato proposto di inserire all’interno della legge sul Piano Casa varata all’Ars qualche mese fa, avrebbe risolto il problema di Pizzo Sella e di tantissime altre realtà siciliane che versano nelle stesse condizioni. Attraverso la delocalizzazione avremmo consentito a queste persone di individuare nuovi lotti di terreno edificabile comunale e di costruire altrove. Lo riproporrò – conclude Faraone – come disegno di legge d’iniziativa parlamentare in sala d’Ercole”.
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19 Giugno 2010, 17:29