15 Febbraio 2016, 10:43
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CATANIA. A distanza di 323 anni esatti dal disastroso terremoto dell’11 gennaio del 1693, che rase al suolo il capoluogo etneo, è stato presentato, nella sala della pinacoteca del Museo Diocesano, un volume che racconta il recente restauro degli affreschi del presbiterio della Cattedrale di Catania, risalenti al 1628. Una delle poche opere d’arti sopravvissute a quel rovinoso evento che ai tempi fece crollare persino il campanile del duomo. Alla presenza del vescovo S.E. Mons. Salvatore Gristina e della Soprintendente ai Beni Culturali di Catania, Fulvia Caffo, in una sala gremita di autorità e pubblico interessato, sono stati esposti i contenuti di un libro che testimonia il prezioso lavoro di restauro degli affreschi del pittore romano Giovan Battista Corradini, voluto dalla Sovrintendenza ai Beni Culturali e Ambientali di Catania, sotto la direzione dei lavori di Luisa Paladino, curatrice dello stesso libro. Il volume documenta una pagina di eccellenza catanese che esprime la sensibilità verso i temi della tutela e della salvaguardia del patrimonio artistico dei beni culturali etnei.
Un’opera d’arte, come quella del Corradini nata in un clima in cui la contro riforma tentava di arginare i proseliti dell’iconoclastia protestante dei decenni precedenti, ci mette in rapporto con universi vastissimi ed affascinanti che raccontano di una Catania poco conosciuta e assai dimenticata che esisteva prima del terremoto fatidico del 1693. Il tardo manierismo del Corradini, il programma iconografico scelto e commissionato dal vescovo Innocenzo Massimo rivelano, infatti, elementi della vita dell’artista, delle sue vicende umane, della sua formazione e ci svela anche particolari della vita della curia, del carattere e dei timori del vescovo committente nonché della cultura e della società catanese dell’epoca.
“Grazie a questo libro – ha spiegato la Soprintendente Caffo, a conclusione della conferenza di presentazione – è stato possibile raccogliere i numerosi aspetti storici, artistici e tecnici che si celano dietro quest’opera e la tipologia dell’intervento di restauro in sè. I numerosi saggi contenuti nel libro accendono infatti una nuova luce sulla conoscenza del lavoro del Corradini e sulla conoscenza del contesto storico artistico della città di Catania dell’epoca prima del terremoto, rivelando una lettura inedita dei rapporti che la città di Catania intratteneva con Roma e con altre città dell’Italia e dell’Europa. Questi lavori di restauro sono stati occasione sia per favorire la tutela dell’opera sia anche per rinnovare e approfondire l’interesse per l’iconografia della Santa che in cattedrale raggiunge, se non la più alta espressione artistica, di certo la più alta riconoscibilità e il suo più alto significato religioso”.
Il volume è un’edizione fuori commercio e lo si può richiedere contattando gli uffici della Soprintendenza ai Beni Culturali e Ambientali di Catania.
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15 Febbraio 2016, 10:43