27 Aprile 2017, 10:20
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CATANIA – La guerra degli altri. La Liberazione degli altri. Anche le comunità australiane e neozelandesi piangono le loro vittime della Seconda Guerra Mondiale rimaste uccise nello Sbarco alleato dell’estate 1943. Soldati. Sepolti nei cimiteri militari del Commonwealth di Catania e Siracusa. Il 25 e 26 aprile per ricordarli coi gli ambasciatori delle due nazioni del continente oceanico: Greg French, legato d’Australia in Italia e il diplomatico neozelandese Patrick Rata. “È la quarta volta – ha detto la presidente dell’istituto di Cultura Sicilia Australia Maria Sanciolo – Bell – che ho l’onore di celebrare i caduti australiani e neozelandesi qui sepolti. Proviamo un sentimento di grande orgoglio nel farlo. Per noi – ha aggiunto – è un servizio quasi paterno poter onorare quei soldati morti in terra straniera e che non hanno avuto l’ultimo saluto dei loro cari”.
Un’occasione per parlare anche di migrazioni. L’Australia è una nazione che sul versante della gestione dei flussi ha stabilito dei criteri netti. Un’esigenza che, spiega Greg French, vale come “una sfida per tutto il mondo”. L’ambasciatore della terra dei wallaby sottolinea al nostro giornale: “In Australia vige l’impegno per accogliere i rifugiati, circa l’1% della nostra popolazione ogni anno. È davvero importante far sapere che il nostro è un paese aperto alle migrazioni. Oggi viviamo – aggiunge – una sfida condivisa e l’Australia può giocare su di un ruolo consultivo, benché sia un’altra regione del mondo rispetto all’Italia, con le sue problematiche specifiche. L’importante – conclude l’ambasciatore australiano – è lavorare assieme”.
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27 Aprile 2017, 10:20