07 Novembre 2018, 18:21
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CORLEONE (PALERMO) – Tra loro ci sono un infermiere, un architetto, un commerciante, una esperta guida turistica. Sono una decina, tutti di Corleone: conoscono bene quel territorio in cui Giuseppe Liotta, sabato scorso, ha trovato l’inferno. Hanno deciso di partecipare alle ricerche, di mettere a disposizione le loro capacità fisiche e la conoscenza della zona per supportare le complesse operazioni che non si fermano nemmeno la notte.
Sono i volontari che vogliono fare la loro parte per trovare il medico disperso. Oggi sono stati individuati altri indumenti, il resto del giubbotto strappato, un calzino ed una scarpa. Ma del pediatra palermitano che il giorno dell’allerta rossa si stava recando in ospedale a Corleone, ancora nulla. I volontari sono già entrati in azione più volte, tra questi c’è Marcus Salemi, che insieme all’amico Mario Orlando sta dando vita al Comitato locale di ricerca per Liotta. “Desideriamo creare un gruppo coordinato di volontari, mettendoci a disposizione delle forze dell’ordine e coordinandoci con loro”, spiega Salemi.
Lui è un infermiere pendolare che da Corleone si reca ogni giorno in ospedale a Palermo: “Conosco bene la strada che per questo giovane pediatra si è trasformata in trappola, la percorro quotidianamente da oltre vent’anni. Sento particolarmente vicina la vicenda che ha coinvolto Liotta, voglio fare il possibile, insieme ai miei compagni, per dare una mano e trovarlo. Nei giorni scorsi è già stato davvero difficile, quel terreno argilloso può trarre in inganno, la zona è inoltre piena di laghetti e cascate, l’acqua è ancora in movimento, ci sono detriti, ma noi non ci siamo fermati davanti a nulla. Domenica, il primo giorno di ricerche, abbiamo sperato con tutto il cuore, fino all’ultimo istante, di trovarlo vivo e di poterlo mettere finalmente in salvo”.
Salemi, dopo una giornata di ricerche cadute nel vuoto, ha anche scritto sui social un messaggio rivolto al medico, del quale ha sperato fino all’ultimo di sentire la voce: “Assieme agli amici Enzo Marsalisi e Nicola Pecoraro ci abbiamo provato senza risparmiarci. Alcuni di noi erano zuppi d’acqua, chi affondava nella palude (io) e sprofondava nel fango, chi cercava di tenere alto il morale. Ti abbiamo cercato caro dottore, ci abbiamo creduto. Poi ci siamo incontrati con i militari, i Lancieri Aosta e abbiamo fatto squadra, anche solo per tornare insieme . Oggi i militari sono qui, io personalmente li ho fortemente invocati ed oggi mi sono emozionato stando con loro. A questi ragazzi dell’esercito – ha sottolineato – va il mio personale ringraziamento, vi dico “grazie di esistere”, grazie di esserci, grazie per non esservi risparmiati. Non eravate lì perché pagati, i vostri occhi parlavano, eravate lì perché ci credete e per aiutare .Voi per me siete lo Stato. Sono tornato a casa triste, non riesco a rassegnarmi, inutile che stia a dirvi cosa senta dentro. Da due giorni mi sento vicino a Giuseppe Liotta perché da 30 anni faccio il pendolare e potevo esserci io al posto suo. Sabato sera a Rocche di Rao il destino si è divertito troppo, si è scatenato un inferno senza eguali. Caro Giuseppe cosa hai visto? Cosa è successo? Vorremmo tanto saperlo dalla tua voce. Ti aspettiamo”.
I volontari torneranno nella zona delle Gole del Drago, vogliono che a loro si unisca altra gente. “Chi volesse farne parte è pregato di contattare o me al numero 3383015053 o Mario Orlando al numero 3661666555. Non tutti potranno farlo questo sia chiaro. Non possiamo permettere che altra gente si faccia male. Proprio per questo vogliamo avere il tempo di organizzare il tutto e poi lo comunicheremo tramite piattaforma social o chat”.
Nella vastissima zona tra Ficuzza e Corleone, al lavoro ci sono ormai da quattro giorni i vigili del fuoco, presenti con unità cinofile, Saf e con il nucleo Tas (Topografia applicata al Soccorso), il nucleo Soccorso Alpino Speleologico Siciliano, di cui due squadre speciali “Forre”, arrivate oggi da Catania, insieme a polizia, carabinieri, protezione civile, Esercito, Corpo Forestale Regionale e Croce Rossa. Molte anche le associazioni di volontari, a cui si aggiungono Marcus Salemi con il gruppo di Corleone. “Non ci fermeremo – dice – non ci arrenderemo anche se le ricerche dovessero essere interrotte. Siamo tutti Giuseppe Liotta”.
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07 Novembre 2018, 18:21