Gli Atenei del Sud fanno rete |per lo sviluppo mediterraneo

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03 Luglio 2013, 18:10

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PALERMO – Rafforzare l’ambito della cooperazione allo sviluppo, attraverso centri di ricerca e l’istituzione di nuovi corsi di laurea, cicli di dottorato e programmi di master che vedranno convergere a Palermo giovani da tutti i Paesi del Mediterraneo. E’ questo l’obiettivo della rete delle Università del Sud, presentato oggi a Palazzo Steri, a Palermo, durante il convegno ‘Le università della rete del Sud e la cooperazione allo sviluppo del ministero Affari esteri’. Diciotto finora gli atenei che hanno firmato il protocollo d’intesa, nato con l’intento di promuovere la crescita e il coosviluppo nel complesso sistema del Mediterraneo.

Da qui l’idea di diffondere la cultura di una civiltà ‘meticcia’ mediante un processo di internazionalizzazione che vedrà nelle realtà universitarie dei Paesi del Medio Oriente e del Nord Africa, un utile supporto alle relazioni diplomatiche tra i diversi Paesi. L’Ateneo di Palermo coordina le università del Mezzogiorno mettendo in campo da 15 anni una serie di iniziative che hanno rafforzato anche il sistema di formazione postuniversitaria palestinese. Ma non solo. I master costituiscono un trait d’union anche per gli studenti libanesi delle università cattoliche cristiano-maronite e gli studenti islamici delle università pubbliche statali libanesi. E poi ancora, master e attività specifiche che mettono insieme studenti israeliani e palestinesi.

Tante iniziative anche in Etiopia, dove è nato un master per la formazione di infermieri esperti in neonatologia e mutilazioni genitali femminili e poi ancora, un altro bando in fase di lancio, che riguarda la formazione di agronomi specialisti nella conservazione delle derrate alimentari con metodi naturali.

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“Iniziative che vengono a confluire in una sorta di soft diplomacy in grado di mettere insieme la rete delle relazioni ufficiali del Paese, con la rete delle relazioni internazionali del sistema universitario – ha detto Ennio Cardona – delegato ai rapporti per la cooperazione universitaria. L’idea è quella di unire a carenza biennale, studenti di tutte le università del Mezzogiorno e di tutti i Paesi del Maghreb, Mashreq e dei Paesi Balcanici, per discutere dai temi che vanno dal welfare e dalla politica in generale, al valore della formazione universitaria, all’occupazione giovanile e al dialogo interreligioso. L’intento è quello – conclude – di capire se i giovani vogliono costruire un modello di sviluppo che sia la continuità di quello già esistente, oppure un nuovo modello di sviluppo”.

Presente al convegno anche Giampaolo Cantini, direttore generale della Cooperazione allo Sviluppo del ministero degli Affari esteri: “L’idea è quella di fare rete e sistema, cooperando in un’ottica di sviluppo e scambio. Questo governo sta portando avanti un’azione forte sul piano internazionale: il presidente del Consiglio si è recato in Medioriente, mentre la scorsa settimana il ministro Bonino è stato in Giordania”.

“Abbiamo subito – ha aggiunto il direttore – una forte decurtazione delle risorse disponibili. Nel 2007 erano superiori al miliardo e 300 milioni di euro. Oggi non supera i 250 milioni. C’è stata un’inversione di tendenza. Nel 2013 le risorse saranno maggiori con ulteriori 100 milioni. Nel Def, il Governo propone al Parlamento un aumento del 10% annuo da qui al 2017. L’Italia – conclude – ha uno 0,15%, l’obiettivo è di ritornare allo 0,30% nel 2017”.

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03 Luglio 2013, 18:10

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