29 Marzo 2011, 16:10
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“Non eravamo presenti, non sappiamo nulla”. E’ questa la versione fornita da Giuseppe e Simone Donato nelle dichiarazioni spontanee rese questa mattina davanti alla seconda sezione della corte d’assise di Palermo che li processa per l’omicidio di Giuseppe Rappa, il bidello di Giardinello (Palermo) che il 22 agosto del 2008 è stato ferito a colpi di bottiglia, calci e pugni nello stadio del piccolo borgo, prima di morire dopo una lunga agonia il 5 ottobre 2008 in un ospedale di Palermo. Per la vicenda sono imputati anche il consigliere comunale di Giardinello Vito Donato e i suoi parenti Carmelo Donato e Francesco La Puma. Tutti si sono avvalsi questa mattina della facoltà di non rispondere. A far scattare la rissa è stata l’estrazione di un pony alla lotteria della festa del Santissimo Crocifisso che fu vinto dalla figlia del consigliere comunale Vito Donato. Ma il risultato dell’estrazione non convinse Rappa che avrebbe detto “siamo alle solite”. Da qui sarebbe scattata la rissa che portò alla morte del bidello. Secondo la tesi difensiva invece Giuseppe Rappa avrebbe avuto un attacco epilettico e per questo motivo sarebbe caduto da solo battendo la testa per terra.
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29 Marzo 2011, 16:10