19 Giugno 2012, 14:20
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“Come si fa a parlare di meritocrazia?”. A chiederselo sono gli insegnanti di sostegno di Palermo, che oggi si sono riuniti in assemblea a Sala delle Lapidi prima di scendere in sit-in davanti alla prefettura. Come nel capoluogo siciliano anche in altre città d’Italia sono nati comitati spontanei di docenti di sostegno che hanno scelto questo giorno per riunirsi e manifestare.
Oggi infatti la commissione Cultura alla Camera inizia a discutere su un decreto direttoriale del Miur (Ministero dell’Istruzione, Università e Ricerca). Il contenuto lo spiega Leonardo Alagna, uno degli insegnanti del comitato: “I docenti in esubero con i tagli della legge Gelmini possono essere riqualificati e riconvertiti in docenti di sostegno attraverso un breve corso di formazione”.
E gli altri insegnanti di sostegno? “Accantonati” dice Alagna: “Qualsiasi genitore – continua – sa che per affrontare queste tematiche ci vuole una formazione adeguata che questo corso non fornisce, così come non fornisce tutta l’esperienza maturata da chi da 15 anni lavora su questo genere di temi, da chi ha alle spalle un corso professionale di specializzazione”.
Seduta al fianco di Alagna c’è Barbara Evola (nella foto), assessore alla Scuola del comune di Palermo, con una lavoro da insegnante precaria: “Non siamo in linea con le politiche nazionali che in questi anni hanno impoverito il sistema scolastico”. Un segnale politico quello dell’assessore, dato anche dalla scelta del luogo dell’assemblea, l’aula consiliare, proprio perché “le professionalità dei docenti non vanno mortificate in nome di una ‘ottimizzazione’. La scuola – continua Evola – deve offrire posti che sono stati tagliati e che hanno garantito un sereno funzionamento negli anni scorsi. Adesso, specie in Sicilia – conclude – non viene garantita la continuità didattica, i tagli fanno sì che aumentino le classi sovraffollate”.
Questo pomeriggio gli insegnanti manifesteranno anche davanti alla sede della Rai in viale Strasburgo. “L’obbiettivo è chiedere alla commissione Cultura alla Camera di annullare il decreto direttoriale, che non è stato discusso in parlamento. Certi temi non possono essere trattati a Colpi di bisturi. Profumo parla di meritocrazia, ma si dà il via a un corso che – conclude Alagna – di meritocratico non ha nulla”.
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19 Giugno 2012, 14:20