Gli “invisibili” dietro le quinte

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14 Luglio 2009, 19:10

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Si lavora con lena dietro le quinte del festino di S.Rosalia a poche ore dall’apertura ufficiale (nella foto un momento di lavoro). Il clima è disteso e concentrato: gonfiare con l’elio i 600 palloni giganti che reggeranno le acrobate non è uno scherzo, si rischia di lasciarne volare qualcuno e di scoppiarne qualcun’altro. Il selciato antistante la cattedrale di Palermo è diventato una grande piscina da cui si levano getti d’acqua altissimi, questa sera toccheranno i 18 metri. In piena funzione sono anche i due generatori di corrente: ben 340 kw saranno utilizzati per colorare la facciata della chiesa e garantire i giochi coreografici di luce.  “Speriamo continui ad andare bene”, scongiura Cesare Gaudenti, incrociando le dita. Lui è il braccio destro di Alfio Scuderi, l’ideatore di questa 385 festa dedicata alla Santuzza. “Temo un po’ il corteo e le proteste dei senza casa, il festino da qualche anno si sta trasformando in una rivendicazione sociale”, conclude Gaudenti. “Il comitato organizzatore non si è mai pronunciato contro la loro partecipazione,specifica l’ufficio stampa, avrebbero dato una nota particolare alla festa, ma non avrebbero certamente disturbato”.
Ma torniamo alla scenografia che stasera impegnerà ben 50 persone. Dietro il carro dorato che percorrerà il “Cassaro” c’è il lavoro delle maestranze palermitane, di giovani artisti dell’Accademia di belle arti, di pittori affermati Ci sono voluti 20 giorni per realizzare la struttura sospesa sui tubi metallici e ben 10 per dipingerla. “E’ stata sicuramente la parte più difficile, far restare sospesa la barca, gli artigiani del ferro sono stati bravissimi”, conferma Monica Cosentino, una delle pittrici impegnate nella parte decorativa. Insieme a lei altri 16 sono stati i pittori e gli artisti che hanno dato alla nave relitto, sormontata dalla statua della patrona, i colori dell’oro anticato. “Abbiamo utilizzato 10 kg di colore dorato e circa 25 per ogni altro colore che si vedrà nella scenografia”, continua la Cosentino. Il festino di quest’anno è all’insegna del risparmio per cui si è riciclato tutto il possibile, incluse le rose della vela dello scorso anno. Sono state staccate una alla volta, recise alla lunghezza giusta e incollate sul cuscino, una delle parti più divertenti insieme ai gavettoni che ci siamo lanciati per sopportare il caldo del vecchio cantiere abbandonato in cui si è lavorato”. Altra parte impegnativa è stata risalire dal modellino preparato dal pittore Gaetano Zingales alla scenografia intera: dimensioni, proporzioni e realizzazione sul campo non sono proprio filate lisce, tanto che il riutilizzo della statua del 2004 nasce non solo da un virtuoso risparmio programmato, ma anche da un errore nella realizzazione dell’effige della santa. Ma tra scongiuri, risparmio, errori e proteste il festino  va in scena.

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14 Luglio 2009, 19:10

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