“Gli scandali dell’antimafia? | Casi isolati”, dice Di Matteo

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21 Maggio 2016, 20:51

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PALERMO – “Nell’ultimo anno l’emersione di alcune vicende ha fatto venire fuori dei casi isolati di strumentalizzazione dell’attività antimafia che devono essere sanzionati se ci sono i presupposti, ma che sono pur sempre isolati”. Lo ha detto il sostituto procuratore di Palermo, Antonino Di Matteo, durante la conferenza “Oltre la mafia” organizzata dall’associazione culturale Falcone e Borsellino insieme a Rete Universitaria Mediterranea e Contrariamente nell’aula magna di Giurisprudenza, a Palermo. All’iniziativa sono presenti, tra gli altri, Giuseppe Lombardo, sostituto procuratore di Reggio Calabria, il questore Guido Longo e la fotografa Letizia Battaglia.

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“Questo ha dato il via, però, a una campagna mediatica continuamente e abilmente alimentata diretta all’annientamento di tutta l’antimafia sociale e alla ridicolizzazione di tanti cittadini – ha aggiunto Di Matteo – e associazioni che senza alcun tornaconto personale si dedicano alla sensibilizzazione delle coscienze. Alcuni prendono le distanze dall’antimafia senza averle mai prese dalla mafia”. “Io non ho più il fegato – ha poi osservato – per partecipare a manifestazioni postume di ipocrita stima e ammirazione nei confronti di Giovanni Falcone anche da parte di chi in vita lo aveva profondamente osteggiato”. Durante l’incontro è intervenuto anche Brizio Montinaro, fratello di Antonio Montinaro, il capo scorta ucciso nella strage di Capaci del 23 maggio 1992. “Ora più che mai – ha detto Montinaro – per noi distinguere il vero dal falso è fondamentale per capire chi fa veramente antimafia e chi utilizza la lotta alle mafie per altri scopi”.

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21 Maggio 2016, 20:51

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