09 Dicembre 2013, 20:13
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PALERMO- Per il governatore Rosario Crocetta “gli stipendi del personale dell’Assemblea regionale devono essere equiparati a quelli dei dipendenti della Regione”. Crocetta propone l’adeguamento degli emolumenti, “magari anche in modo graduale, ma va fatto”. “Non mi si può dire che il segretario generale dell’Ars non guadagni 650 mila euro all’anno”, ribadisce Crocetta che più volte ha tirato in ballo lo stipendio del più alto burocrate di palazzo dei Normanni. Altro capitolo è quello dei portaborse. Secondo Crocetta la gestione di queste figure dovrebbe essere allineata a quanto avviene nel Parlamento europeo. “Lì viene assegnato un budget – spiega – e il parlamentare può pure decidere di avere due portaborse, anche a part-time. Ma la gestione è del Parlamento, i fondi per portaborse non transitano dai parlamentari, che non vedono neppure un euro”.
“Pensare che il commissariamento delle Province possa concludersi approvando la legge sui Consorzi è un inganno, è demagogia. Perché bisogna fare i conti con i debiti e i crediti degli enti e poi c’è la gestione del personale, in questo senso stiamo aspettando indicazioni dal ministro De Rio”. Così il governatore della Sicilia, Rosario Crocetta, ha risposto ai cronisti che gli hanno chiesto se la legge sulle Province sarà approvata entro l’anno, alla luce dei tempi stretti e dell’apertura della sessione di bilancio. “Basterebbe avviare un meccanismo semplice – ha aggiunto – con i commissari che si trasformano in liquidatori e intanto si da’ mandato al governo di emanare dei decreti. Non è possibile perdere un mese per discutere all’Ars come è accaduto per le variazioni di bilancio. Dobbiamo subito approvare la legge sulle città metropolitane, altrimenti Palermo, Catania e Messina perderebbero ingenti risorse”. “Noi vogliamo dare più poteri ai comuni, l’obiettivo è decentrare il sistema – ha proseguito – Non si può fare i furbi anche su questo”.
(Fonte ANSA)
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09 Dicembre 2013, 20:13